SPONDILITE (XXXII, p. 408)
Le odierne statistiche consentono di confermare che trattasi della più frequente fra tutte le localizzazioni ossee della tubercolosi. È probabile che a causa dei patimenti della guerra vi sia stato un aumento effettivo dei casi di spondilite così come è avvenuto per la tubercolosi polmonare, ma la rilevata maggiore frequenza può anche essere il risultato delle diagnosi più facili e sicure, perché oggi anche gli ospedali di secondaria importanza possono disporre di apparecchî per la radiografia. Se vi è un aumento nel numero di malati, vi è anche una migliore attrezzatura per quanto concerne il trattamento e si hanno quindi guarigioni più rapide e più sicure di un tempo.
I sanatorî marini sono aumentati in Italia di numero e quelli montani, sebbene ancora insufficienti alle necessità, dispongono di un numero maggiore di letti. Nel 1947 è stato inaugurato a Cortina d'Ampezzo il nuovo sanatorio dell'Istituto Rizzoli, che è stato intitolato a Vittorio Putti.
Le infezioni secondarie che trovano nei tramiti fistolosi la via d'ingresso nell'organismo e portano rapidamente alterazioni del rene e del fegato, vengono dominate con una certa sicurezza mediante le medicature alla penicillina. Occorre iniettare tutti i giorni una certa dose del medicamento nella fistola, sterilizzare la pelle e chiudere l'ingresso a nuovi germi con una medicatura perfettamente sterile. La streptomicina dà risultati anche migliori, ma non è tuttavia in grado di guarire il focolaio morboso.
Anche per quanto concerne la paralisi da compressione nel morbo di Pott si è meno restii di un tempo a praticare interventi diretti. Quando il decubito orizzontale e le cure climatiche non valgono a risolvere i fenomeni paralitici, si può intervenire svuotando le raccolte ascessuali con trequarti oppure mediante la costotrasversectomia. Purtroppo, se la compressione è dovuta a pachimeningite o ha provocato alterazioni anatomiche del midollo, l'intervento non può dare sensibili risultati. Si sono moltiplicate le ricerche per trovare la tecnica ideale delle operazioni anchilosanti e si è veduto che tutto sommato quella originale di Albee è ancora la migliore. La tecnica dei corsetti gessati allo scopo di immobilizzare il tronco, quando il paziente riprende a stare in piedi ed a camminare, è notevolmente migliorata con l'uso dei corsetti in acciaio e stoffa che vengono a sostituire duelli gessati, di celluloide e di cuoio.