BENCI, Spinello
Figlio del capitano di milizie Marcello di Giustiniano di Sinolfo (morto nel 1575, comandante della fortezza di Cortona) e di Caterina di Accursio Tarugi, nipote "ex fratre" di Francesco Maria, poi cardinale, nacque in Montepulciano circa il 1565. Venne a Roma nel novembre 1583 per compiere gli studi e poi entrare, come usava, al servizio di qualche prelato o signore. Introdotto probabilmente dal Tarugi, uno dei primi oratoriani, conobbe S. Filippo Neri, e prese a frequentarlo assiduamente sulla fine del 1590. Da lui fu posto in casa dei cardinale Agostino Cusani, familiare anch'egli dell'Oratorio, e abitante in vicinanza di S. Maria in Vallicella, nel rione di Parione, al palazzo poi detto di Sora (dai Boncompagni, che portarono quel titolo ducale). In quella corte cardinalizia viveva anche il dotto Marco Antonio Maffa, salernitano, e convenivano domesticamente il Tarugi, il Baronio, Alfonso Visconti vescovo di Cervia, l'Antoniano, Girolamo Pamphili uditore di Rota, Luigi Torres arcivescovo di Monreale, Orazio Spinola, che ebbero poi tutti, anch'essi, la porpora cardinalizia.
Il colto ambiente concorse sicuramente alla sua formazione letteraria. Chierico, si qualificò deponendo il 9 ott. 1595 nel processo canonico per Filippo Neri, ma non risulta sicuramente che egli arrivasse al sacerdozio. Morto il Cusani nell'ottobre 1598 a Milano, passò a servire come segretario il cardinale Alessandro de' Medici, con il quale rimase fino all'elezione a pontefice, sotto il nome di Leone XI, e durante il brevissimo governo (1-27 apr. 1605). Fu, successivamente, segretario di Ferdinando Gonzaga, creato cardinale nel 1607, e nel 1613, deposta la porpora, duca di Mantova: nella guerra per la successione del Monferrato, che si aperse nella primavera dell'anno stesso, si ricorda una sua missione diplomatica alla corte di Francia. Tornò quindi a servire i Medici, come primo segretario del principe Giovanni Carlo, figlio di Cosimo II, nel 1638 "generalissimo del mare" per la Spagna, e dal 1644 cardinale. Non si conoscono del resto con precisione i termini di tempo di questi suoi uffici, e l'opera prestata è in gran parte sparita nel lavoro cancelleresco. Era con l'ultimo suo signore, quando pubblicò, nell'anno 1641, la Storia della città di Montepulciano, dedicandola a lui, al gonfaloniere e ai Priori della terra.
Più che nelle due prime parti, contenenti le origini (fatte risalire al re Porsenna) e i secoli di mezzo fino al XV, l'operetta, composta elegantemente, presenta interesse per l'età posteriore, in grazia anche delle memorie dei non pochi personaggi ragguardevoli che la colta e artistica cittadina produsse.
Lo scrittore conseguì il singolare onore di un'iscrizione, postagli nel palazzo pubblico patrio, mentre ancora viveva (avanti il 1646). Il testo reca: "Spinello Bencio / spectatae probitatis ac sapientiae viro / cardinaliuni primo rom. Ecclesiae compluriuni / Leonis deinde XI pontificis maximi / secretario intimo / in bello inter Caroluni Emanuelem / Sabaudiae / et Ferdinandum. Mantuae ac Montis Ferrati duces / ad Christianissimuni regem pro Ferdinando / oratori / Ioannis Caroli sereniss. Etruriae principis / a secretis primo / Polit. historiae accurato ac erudito scriptori / ob merita erga patriam / debitamque tanto civi memoriam / Patres decreto publico adhuc viventi posuere".
Nel 1648, mentre era ancora al servizio del cardinale Mediceo, pubblicò la raccolta Lettere di complimenti varj, e diversi, con proposte e risposte.... È una scelta, che l'autore trae evidentemente dalle sue minute, con il fine di fornire esempi dello scrivere epistolare in uso soprattutto nelle segreterie di signori: le lettere, tutte senza data, dirette a destinatari nominati, offrono qualche elemento di carattere storico e biografico, anche in relazione alla vita dello scrittore. Nell'ultima egli si dice già sessantenne, "età più atta a vivere a se stesso che a portare l'incommodi & le fatiche delle Corti", le vanità delle quali protesta di avere imparato a conoscere a sue spese.
Non si conosce l'anno della morte del Benci.
La Storia della città di Montepulciano... Al Serenissimo sig. principe Giovancarlo di Toscana, in Fiorenza, nella stamperia del Massi e Landi, 1641, ebbe una seconda edizione, nello stesso luogo, presso il Massi, 1646 (che reca l'iscrizione sopra trascritta). Delle Lettere di complimenti varj, e diversi, con proposte e risposte... Con un discorso sopra la segreteria. Dedicate all'eminentiss. & reverendiss. sig. cardinale Gasparo Mattei, in Firenze, nella stamperia d'Amador Massi, 1648, si conserva un esemplare con inserita una lettera dell'autore al marchese Gabriele Riccardi, ambasciatore di Toscana a Innocenzo X (Biblioteca Riccardiana di Firenze, FFF, II, 1213).
Bibl.: G. M. Mazzuchelli, Gli Scrittori d'Italia, II, 2, Brescia 1760, p. 789; A. Parigi, Notizie del card. R. Nobili, degli altri illustri Poliziani e della città di Montepulciano, Montepulciano 1836, p. 95; Il primo processo per san Filippo Neri, a cura di G. Incisa della Rocchetta-N. Vian e C. Gasbarri, I, Città del Vaticano 1957, pp. 263-265; IV, ibid. 1962, p. 115.