AMARE, SOSTANZE
. Le sostanze amare che vengono impiegate in medicina ed in farmacia sono fornite dalle seguenti droghe: rizoma di calamo aromatico (Acorus calamus L.) della famiglia Aracee; luppolina, fornita dall'Humulus lupulus L. della famiglia Moracee; radice di colombo (Jatrorrhiza palmata Miers.) della famiglia Menispermacee; corteccia di angostura (Cusparia trifoliata Engl.), corteccia del frutto di arancio amaro (Citrus aurantium var. amara L.), corteccia del frutto di limone (Citrus medica var. limonum L.) della famiglia Rutacee; legno quassio del Surinam (Quassia amara L.), corteccia di simaruba (Simaruba amara Aubl.), legno quassio della Giamaica (Picrasma excelsa Planch.) della famiglia Simarubacee; corteccia di cascarilla (Croton eluteria Benn.) della famiglia Euforbiacee; semi della fava di S. Ignazio (Strychnos Ignatii Berg.), semi di noce vomica (Strychnos nux vomica L.) della famiglia Loganiacee; erba di centaurea minore (Erythraea centaurium Pers.), radice di genziana (Gentiana lutea L., G. punctata L., G. purpurea L., G. pannonica Scop.), erba di trifoglio fibrino (Menyanthes trifoliata L.) della famiglia Genzianacee; corteccia di china (Cinchona calisaya Wedd., C. Ledgeriana Moens., C. succirubra Pav.) della famiglia Rubiacee; erba di millefoglio (Achillea mihefolium L.), erba di assenzio (Artemisia absinthiunt L.), erba di cardo benedetto (Cnicus benedictus Gaertn.), radice e foglie di cicoria (Cichorium intybus L.), radice di tarassaco (Taraxacum officinale L.) della famiglia Composite.
Anche per le sostanze amare si è cercato di sostituire ai prodotti naturali quelli della chimica sintetica; il Penzoldt ha raccomandato l'oressina (fenildiidrochinazolina), allo stato di cloridrato o di tannato, alla dose di gr. 0,30-0,50 due o tre volte al giorno. I farmacologi distinguono gli amari puri, come la radice di genziana, il legno quassio; gli amari mucillaginosi, che contengono oltre ai principî amari, amido e altre sostanze mucillaginose; gli amari aromatici nei quali le sostanze amare sono associate con olî eterei, come la cascarilla, l'assenzio, il calamo aromatico.
La terapia gastrica si giova spesso delle sostanze amare, le quali sono generalmente bene sopportate dallo stomaco, e per azione nervosa, riflessa o psichica, stimolano l'appetito ed eccitano la secrezione gastrica. Alcune preparazioni quali le goccie di Baumé e la tintura di noce vomica, per il loro contenuto di stricnina, possono avere anche azione sulla contrattilità delle fibre muscolari della parete dello stomaco. Perciò gli amari trovano utile impiego in tutti i casi di anoressia, nelle gastriti ipopeptiche e a tendenza atrofica, nelle dispepsie iposecretorie, nell'atonia gastrica di varia natura. Nelle dispepsie iposecretorie e atoniche non bisogna adoperare le preparazioni amare sotto forma di vini o elisir (vino di genziana, di chinina, ecc.) dei quali esistono numerosissimi tipi in commercio. Infatti l'alcool contenuto in quantità troppo considerevole non farebbe che diminuire ancora di più le capacità secretrici e motorie dello stomaco. D'altra parte, siccome queste sostanze agiscono specialmente sulle papille gustative, non debbono essere somministrate in pillole. Perciò la forma migliore di somministrazione è quella delle tinture che in minima quantità di alcool (che viene poi diluito con acqua) contengono le sostanze attive.
Gli amari si prescrivono un quarto d'ora prima del pasto alla dose di 15-20 gocce. Le gocce amare di Baumé contengono su mille parti di alcool cinquecento di rasura di fava di S. Ignazio, cinque di carbonato di potassio, una di fuliggine. Altre formule di gocce amare sono le seguenti: tintura di colombo, di genziana, di ipecacuana a parti uguali; tintura di colombo, di ipecacuana, di noce vomica a parti uguali; tintura di noce vomica, di genziana, di quassia amara (o di china) a parti uguali; tintura di rabarbaro, di colombo, di badiana, a parti uguali, ecc.
Bibl.: F. Cortesi, Botanica farmac., Torino 1910; G. Gaglio, Farmacologia e terapia, Milano 1926; G. Faroy, Thérapeutique digestive, Parigi 1928.