Soldano
Forma occidentalizzata del titolo arabo di Sultān (in origine " autorità ", " governo ", ma poi anche " sovrano ", " principe "), portato a partire dal sec. XI da vari sovrani musulmani del Vicino Oriente. Assai diffuso nelle dinastie locali di Siria e Mesopotamia con cui vennero in contatto i crociati, fu da questi usato a designare per eccellenza i sovrani di Siria e di Egitto: dapprima Saladino stesso e i suoi immediati successori ayyubiti, poi i Mamelucchi, a partire dal 1250 soppiantatori (senza continuità dinastica), della casa ayyubita, e suoi eredi nella lotta contro i superstiti stati latini di Terrasanta.
Il termine di S., già entrato nella letteratura storica e narrativa del Duecento, è usato da D. per indicare sia il sovrano del suo tempo nei domini che furono di Semiramide (If V 60 tenne la terra che 'l Soldan corregge, nel che occorre già il frequente equivoco fra l'antica Babilonia e " Babylon ", come, dal nome di una fortezza bizantina nel Delta, fu nel Medioevo chiamato l'Egitto), sia genericamente il Sultano d'Egitto e di Siria (If XXVII 90 mercatante in terra di Soldano; Detto 432 hai caro / più che 'l Soldano il Caro), e specificatamente l'ayyubita al-Malik al-Kāmil (v.), nella cui presenza superba predicò invano s. Francesco. Il termine fu poi largamente usato dal Boccaccio e dalla letteratura tutta trecentesca.