SOFRONI
. Vescovo di Vratca, nato a Kotel nel 1739, morto a Bucarest circa 1816. Fu uno dei promotori del risorgimento bulgaro, visse da principio come maestro e prete (1762-1792) sotto il nome di Stoïko Vladislavov, e la sua superiorità intellettuale gli procurò parecchi nemici. Dopo numerose vicissitudini a Karnobat (1792) si rifugiò in un monastero d'Arbanassi donde uscì per diventare vescovo di Vratca (1794). Nel 1797, durante l'anarchia turca e le rivolte del pascià, dovette fuggire in Valacchia. Nel 1799 si stabilì a Pleven, ma dovette nuovamente fuggire in Valacchia perché i saccheggiatori turchi distrussero la sua diocesi. Ritornato in Bulgaria fu rinchiuso in un chiostro, per ordine del metropolita greco di Vidin e ivi detenuto sino al 1803, anno in cui fuggì a Bucarest. Nel 1802 tradusse in bulgaro una raccolta di favole, racconti e sentenze greche. Nella sua commovente autobiografia (1804) descrive, in modo impressionante, l'epoca in cui visse, così agitata e sanguinosa. Nel 1806 stampò a Rimnik il primo libro in lingua neo-bulgara, il Kyriakodromion, antologia di sermoni tradotti dal greco e dallo slavo ecclesiastico. Dalla sua scuola di Kotel, uscirono la maggior parte dei patrioti bulgari del principio del sec. XIX.
Bibl.: S. Vračanskÿ, Žitie i stradanie grešnago Sofronia (parecchie edizioni); Jireček, Istorija Bolgar, Odessa 1876.