sofisticazione alimentare Intervento fraudolento (detto anche frode alimentare), perpetrato ai danni del consumatore di prodotti alimentari arrecandogli danni di natura economica e igienico-sanitaria. Se ne possono individuare diversi tipi: a) adulterazione, che determina modificazioni nella composizione analitica del prodotto attuate mediante l’aggiunta o la sottrazione di alcuni componenti (per es., sottrazione di grasso dal latte o aggiunta di acqua al vino); b) sofisticazione propriamente detta, che consiste nell’aggiungere all’alimento sostanze estranee alla sua composizione con lo scopo di migliorarne l’aspetto o di coprirne difetti o di facilitare la parziale sostituzione di un alimento con un altro (per es., aggiunta a carni alterate di coloranti in grado di ravvivarne il colore, impiego di coloranti per far apparire pasta all’uovo una comune pasta, aggiunta di olio di semi all’olio d’oliva ecc.); c) falsificazione, che consiste nella sostituzione totale di un alimento con un altro (per es., olio di semi al posto di olio d’oliva, margarina al posto di burro ecc.); d) contraffazione, che consiste nel mettere in vendita prodotti industriali con nomi o marchi atti a indurre in inganno il consumatore (per es., comune formaggio per parmigiano reggiano, comune vino spumante per champagne ecc.); e) alterazione, che consiste nella modificazione della composizione originale di una sostanza alimentare a causa di fenomeni degenerativi spontanei determinati da conservazione cattiva o eccessivamente prolungata.
La chimica analitica ha sviluppato metodologie basate su metodi di separazione cromatografica, di spettroscopia e di radiochimica, che per la loro elevata sensibilità e selettività consentono di svelare molte s. tutelando quindi il consumatore.