SLIGO (irl. Sligeach; A. T., 49-50)
Città marittima nella parte nord-occidentale dello Stato Libero d'Irlanda, nella provincia del Connaught, 176 km. a ONO. da Dublino; sorge all'estremità della lunga baia di Sligo, che si apre nella parte sudorientale della Baia di Donegal, sulla Garvogue, breve corso d'acqua, emissario del Lough Gill. La città, contornata di alture, si stende in piano sulle due rive del fiume e nel complesso presenta un aspetto moderno. Dell'abbazia domenicana, fondqta nel 1252 e devastata dal fuoco nel 1414 e nel 1642, rimangono tre lati del chiostro e una torre quadrangolare. Il porto di Sligo, il più importante dell'Irlanda nord-occidentale, è accessibile, ad alta marea, a grandi piroscafi; esporta da un ampio retroterra bestiame, cereali, uova, burro, carne salata e importa carbone, ferro e manufatti. Le industrie riguardano la molitoria e la lavorazione del legname. Circa 3 km. a SO. della città si trovano numerosi monumenti megalitici (dolmen, circhi di pietre, ecc.). Regolari servizî di navigazione allacciano Sligo, che è termine della linea proveniente da Dublino, con Liverpool, Glasgow e Belmulett. Nel 1926 contava 11.437 ab. (10.870 nel 1901).
La contea di Sligo. - È compresa tra l'Oceano Atlantico a N., le contee di Mayo a O. e a S., di Roscommon a S. e SE., di Leitrim a E. Il territorio (1796 kmq.), in genere appena ondulato, è attraversato dalla catena degli Ox Mountains (542 m. s. m. nel Knockalongi), che si stendono con direzione SO.-NE.; a NE. rientra nella contea il massiccio del Leitrim che spinge le sue pittoresche diramazioni fino alla costa. Tutto il territorio è tributario diretto dell'Atlantico cui vanno le acque del Moy e dell'Easky che nasce dal lago omonimo. La costa, bassa e sabbiosa a NO., frastagliata a NE., è incisa dall'ampia insenatura di Sligo e, all'estremità nordoccidentale, dalla baia di Killala.
Circa la metà dell'intera superficie è coltivata a patate, cereali e foraggi; su questi ultimi si basa un notevole allevamento di bestiame che alimenta una discreta esportazione. All'infuori dell'agricoltura scarse sono le risorse: le uniche industrie di qualche importanza riguardano la pesca, soprattutto del salmone, che si esercita in varî piccoli centri facenti capo a Sligo, e la lavorazione casalinga della lana.
Nel 1926 la popolazione, in forte diminuzione, ammontava a 71.388 ab., pari a 40 per kmq. (111 .750 abitanti nel 1881; 98.338 nel 1891), viventi per la maggior parte sparsi.
Mancano grandi centri urbani, dato anche il carattere agricolo del territorio; capoluogo della contea e città più popolosa è Sligo (v. sopra); mercati agricoli di qualche importanza sono Dromore e Tobercurry.