Vedi SIVIGLIA dell'anno: 1966 - 1973
SIVIGLIA
L'antica Hispalis sorta vicino alle rive del Guadalquivir. Nell'Età del Bronzo tarda esisteva già un abitato nelle sue vicinanze, ora attestato dagli scavi di El Carambolo, dove è stato ritrovato (1958) anche un interessante ripostiglio di oreficerie, più recente.
Non è attestato il momento in cui si stabilì la città indigena, data la mancanza di scavi. Soltanto nella Cuesta del Rosario si sono ritrovati gli avanzi dell'insediamento preromano, nonché un ripostiglio di monete puniche. Tuttavia la città indigena fiorì in età romana repubblicana, poiché nel 45 a. C. Cesare stabilì là una colonia romana (Colonia Iulia Romula, o Romulensis Hispalis) rinforzata al tempo di Otone con l'insediamento di alcune famiglie nobili.
S. fu città importante, anche se mai riuscì a superare la capitale della provincia (Corduba), in età imperiale. Città portuale, anche se con porto fluviale, fu il grande centro di esportazione della regione agricola del Guadalquivir, come pure lo è ai nostri giorni. Aveva cantieri per l'armamento di navi ed esportava olio e frumento (anfore ritrovate, ora in Bonn ecc.). Dopo Adriano dovette superare Italica, e infatti era capitale del Conventus Hispalensis fin dal tempo di Augusto, e la sua prosperità dovette accrescersi, malgrado le contingenze storiche, nel Basso Impero e nel periodo visigotico, continuando poi nel Medioevo e nell'Età Moderna.
Purtroppo sono ben scarsi i resti e gli avanzi archeologici. Questo è dovuto alla eccezionale profondità (più di dieci metri) a cui si trovano i ruderi della città romana, seppellita sotto il limo delle ripetute inondazioni. Il tipo di abitazione signorile moderna risulta come del resto in tutta l'Andalusia, da quello della domus romana a cortile centrale. In molti palazzi e fabbricati si notano colonne, capitelli, ecc. provenienti da costruzioni romane benché non sempre sia facile stabilire quali provengano dalla stessa città e quali sono stati trasportati da Italica e da altri centri romani della vallata del Guadalquivir.
Il Museo Archeologico Provinciale possiede una ricca collezione di materiali iberici e romani.
Bibl.: J. Gestoso, Sevilla monumental y artistica, I, 1890, passim; Conde de Aguiar, Sevilla, Parigi 1929; R. Thouvenot, Essai sur la Province romaine de la Bétique, Parigi 1940, passim; Fernandez-Chicarro, Numario Hispanico, I, 1952, p. 63 ss.; A. Garcìa y Bellido, in Anuario de Historia del Derecho Español, 1959, p. 484 s.; E. Blanco Freijeiro-M. Kukahn, in Archivo Español de Arqueología, XXXII, 1959, p. 38 ss. (ripostiglio aureo di "El Carambolo"); M. Tarradell, Hesperis-Tamuda, I, Parigi 1960, p. 241 s.