sistematica cladistica
Metodo di classificazione secondo cui l’ordinamento sistematico dei viventi deve rispecchiare strettamente ed esclusivamente i rapporti filogenetici fra le specie e i gruppi di specie, quali possono essere ipotizzati sulla base dell’identificazione di caratteri derivati condivisi (sinapomorfie). Questa impostazione metodologica della sistematica biologica, introdotta dall’entomologo tedesco Willi Hennig, si contrappone sia alla sistematica fenetica, che esclude dal proprio operare ogni considerazione di carattere filogenetico o, più largamente, evoluzionistico, sia alla sistematica evoluzionistica classica, secondo la quale i raggruppamenti di specie e gruppi di specie, all’interno di una classificazione, non sono basati esclusivamente sui caratteri derivati condivisi, ma anche sull’eventuale assenza di caratteri derivati propri di un sottogruppo specializzato. Pertanto, le classificazioni evoluzionistiche classiche accettano una classe dei Rettili distinta dalla classe degli Uccelli, pur ammettendo che quest’ultimi si sono evoluti all’interno dei primi, ma la sistematica cladistica nega ai Rettili (senza gli Uccelli) valore sistematico, in quanto il gruppo non è definito da caratteri derivati condivisi, bensì dall’assenza di quelli (penne, ali etc.) che caratterizzano il sottogruppo specializzato degli Uccelli. I soli gruppi riconosciuti dalla sistematica cladistica sono dunque i gruppi monofiletici, che comprendono un ipotetico antenato e tutti i suoi discendenti. Un gruppo incompleto, come i Rettili delle classificazioni tradizionali, è detto invece parafiletico: i caratteri condivisi dai sui membri sono delle plesiomorfie, cioè caratteri comuni che caratterizzano un antenato più antico, ma che non sono più condivisi da un sottogruppo derivato. Oltre ai gruppi parafiletici, e a maggior ragione, la sistematica cladistica rifiuta i gruppi polifiletici, basati sulle omoplasie. L’avvento della sistematica cladistica ha portato alla scomparsa dalle classificazioni di molti gruppi tradizionali, riconosciuti come parafiletici: tra questi gli invertebrati, i Pesci e le Dicotiledoni.