PORTALE, SISTEMA (fr. système de la veine porte; sp. sistema de la vena puerta; ted. Pfortadersystem; ingl. portal system)
È rappresentato in anatomia ed embriologia comparata da vene, nel decorso delle quali si sviluppa, in seno a determinati visceri a struttura ghiandolare, un sistema di vasi capillari, cosicché la vena rimane suddivisa in un tronco afferente al viscere, che costituisce la "vena della porta" (lat. vena portae), o più semplicemente "vena porta", e in una o più vene efferenti, le quali si versano nel circolo venoso generale. Tali visceri sono rappresentati dal fegato e dal rene primitivo (mesonefro), avendosi così i due sistemi (venosi) portali, epatico e renale. Quest'ultimo si trova bensì in quasi tutti i Vertebrati, ma permane solo negl'inferiori, mentre nei superiori è presente nel periodo embrionale e successivamente scompare; il sistema portale epatico, o portale propriamente detto, è invece bene sviluppato come apparecchio definitivo in tutti i Vertebrati. Esso raccoglie il sangue proveniente dal tratto addominale del tubo digerente, dai suoi annessi e dalla milza per mezzo di vene, le quali convergono nel tronco della porta; questo si divide e suddivide risolvendosi in capillari in seno al parenchima epatico, dove il sangue subisce particolari modificazioni: dai capillari si ricostituiscono, per confluenza in rami sempre maggiori, le vene epatiche, le quali raggiungono più o meno direttamente il seno venoso del cuore. Il sistema ha fondamentalmente la stessa disposizione in tutti i Vertebrati a partire dai Ciclostomi, dove differisce tuttavia in grado maggiore per alcuni caratteri, fra i quali la presenza, nei Missinoidi, di un cuore (venoso) portale, pulsante, all'origine del tronco della vena porta.
Descriveremo particolarmente il sistema portale epatico nell'Uomo.
Il tronco della vena porta si costituisce normalmente per la confluenza delle vene mesenteriche superiore e inferiore e della lienale, e riceve come collaterali la coronaria dello stomaco, la pilonca e la cistica. La vena mesenterica superiore raccoglie il sangue proveniente dall'intestino tenue e dalla metà destra del crasso, e parzialmente dallo stomaco, dal pancreas e dal grande omento; l'inferiore dalla metà sinistra del crasso, originando da una vena emorroidaria superiore anastomizzata con le vene della pelvi; la lienale dalla milza e parzialmente dallo stomaco, dal pancreas e dal grande omento. La coronaria dello stomaco e l'incostante pilorica, la prima anastomizzata con le vene esofagee, raccolgono il sangue dallo stomaco, e finalmente la vena cistica dalle pareti della cistifellea. Si aggiungano, varie per numero e per origine, piccole vene porte accessorie, tributarie del tronco o dei suoi rami di terminazione extra e intraepatici. Tale tronco si costituisce dietro la parte superiore della testa del pancreas, donde sale obliquamente verso destra sino alla porta del fegato. È lungo in media 8 cm., con un calibro di 15-18 mm.; ha parete robusta ed è privo di valvole. Giunto nell'ilo del fegato, che raggiunge decorrendo, insieme con l'arteria epatica e con il condotto coledoco, nello spessore del legamento epatoduodenale, si dilata lievemente nel cosiddetto seno della vena porta, e si scinde in due rami, destro e sinistro, dei quali il primo un po' maggiore, per i rispettivi lobi primarî del fegato. Il ramo sinistro riceve nel feto ventralmente la vena ombelicale ed emette dorsalmente il condotto venoso, che si apre nella vena epatica sinistra: in tal modo anche una certa parte del sangue arterioso fetale passa nel venoso portale. I rami della porta si suddividono in seno al viscere secondo il tipo monopodico, senza anastomizzarsi, e vanno a costituire da ultimo, intorno a ogni lobulo epatico, una rete venosa perilobulare, donde derivano ampî capillari a tipo sinusoidale, i quali penetrano nel lobulo convergendo verso l'asse di questo nella vena centrale del lobulo; le vene centrali si versano nelle sottolobulari, dalle quali per convergenza secondo il tipo monopodico si costituiscono le vene epatiche. Queste, due principali superiori, una destra maggiore e una sinistra, e 10-15 secondarie inferiori (oltre a vene epatiche accessorie a decorso diverso), convergono verso la fossa della vena cava del fegato, aprendosi nella vena cava inferiore: hanno parete robusta, sono prive di valvole e non si anastomizzano. Il sistema portale epatico si sviluppa a spese delle due vene vitelline (omfalomesenteriche), le quali riportano al cuore il sangue proveniente dapprima dal sacco vitellino embrionale, indi dal tubo gastroenterico e annessi: tali vene, a livello dell'abbozzo epiteliale del fegato, lo compenetrano risolvendovisi in una rete sempre più fitta, donde derivano le diramazioni intraepatiche della vena porta e delle epatiche, e soprattutto il sistema capillare intermedio.