oppioide, sistema
Sistema neurochimico di trasmissione formato da peptidi oppiodi naturali che esercitano azione morfinosimile interagendo con recettori specifici presenti sulle membrane cellulari.
I peptidi oppiodi derivano, per digestione endopeptidasica da tre proteine progenitrici: la pre-prooppiomelanocortina (POMC), la pre-proencefalina A e la pre-prodinorfina. Da POMC possono originarsi fino a 23 peptidi diversi alcuni dei quali non sono di natura oppiode, come l’ormone adenocorticotropo, che stimola la corticale della ghiandola surrenale, e l’ormone che stimola la produzione di melanina nelle cellule della cute (α-MSH). I peptidi oppiodi sono rappresentati dalla β-endorfina (30 amminoacidi) e, in minor quantità, da frammenti di questo peptide. I peptidi derivati dalla prodinorfina sono abbondanti nella neuroipofisi e nel nucleo magnocellulare dell’ipotalamo dove bloccano la liberazione di vasopressina, ormone chiave nella regolazione del volume plasmatico.
Tre sono i tipi di recettore che ricevono e trasducono il messaggio oppiode: i recettori δ, μ e k. Sono recettori la cui attivazione porta a riduzione dei livelli intracellulari dell’adenosinmonosfato ciclico (cAMP), responsabile a sua volta della iperpolarizzazione e inibizione del neurone a causa dell’ aumento della conduttanza al potassio (δ e μ) o della riduzione della conduttanza al calcio (κ). Contrariamente agli altri neutrosmettitori, i peptidi del sistema o. non vengono recuperati dopo il loro rilascio, ma rimossi dallo spazio sinaptico per azione di proteasi specifiche che digeriscono il peptide e lo trasformano in un altro con funzioni diverse spesso opposte a quelle del peptide originario. La distribuzione dei recettori oppioidi è estremamente ampia: dal sistema nervoso centrale e periferico ai neuroni dei plessi del sistema nervoso autonomo, ai muscoli gastrointestinali, alle cellule immunocompetenti.
Il sistema o. esplica importanti effetti sul controllo spinale e sopraspinale del dolore; sull’attenzione, sull’apprendimento associativo, e in partic. sulla gratificazione, modulando il più importante e noto tra i circuiti di gratificazione e ricompensa cerebrale, rappresentato dai neuroni dopaminergici mesocorticolimbici con origine nell’area ventrale tegmentale e proiezione alla corteccia prefrontale e nucleo accumbens. Il sistema o. facilita l’apprendimento degli eventi associati all’attivazione di questo circuito neuronale e favorisce la ripetizione dell’esperienza che rappresenta il principale stimolo all’abuso di droghe (➔ tossicodipendenza). Il sistema partecipa inoltre al controllo dell’assunzione del cibo, della regolazione termica, della funzione respiratoria e cardiocircolatoria della motilità viscerale. Ha effetti sulle cellule del sistema immunitario: in vitro aumenta l’attività citostatica dei monociti umani e la chemiotassi dei polimorfo nucleati, negli animali da esperimento invece favorisce la crescita dei tumori sopprimendo l’attività citostatica delle cellule natural killer.