sistema gas nazionale
Insieme delle opere e delle infrastrutture impiegate per la produzione, importazione e vendita di gas naturale (➔): in particolare, le reti di trasporto, di distribuzione e di stoccaggio, compresi gli impianti di Gas Naturale Liquefatto (GNL), ubicati sul territorio nazionale e nelle zone marine soggette al diritto italiano.
Negli anni 1940 il gas naturale veniva estratto da giacimenti siti nella Pianura Padana; al crescere dei consumi iniziarono le importazioni dall’estero: dal 1971 come GNL dalla Libia, in seguito, dal 1974 in poi, via gasdotto da Olanda, Russia, Algeria, Libia, e dal 2010, con navi metaniere, dal Qatar. A partire dai primi anni 2000, la produzione nazionale si è andata riducendo, mentre sono di molto aumentate le importazioni, per poi decrescere lievemente a causa di una riduzione dei consumi. Nel 2010 i consumi di gas sono stati di 81 miliardi di m3, di cui soltanto 8 prodotti in Italia. Al fine di soddisfare la crescita della domanda è stato necessario realizzare negli anni un sistema capillare di infrastrutture, in grado sia di sfruttare in modo efficiente le risorse del sottosuolo sia di trasportare il gas naturale dai giacimenti in Paesi esteri fino ai nostri confini e da questi, attraverso una rete nazionale di gasdotti (➔ gasdotto) a maglie e di reti di distribuzione locali, di raggiungere il cliente finale nella propria sede di utilizzo. Per capacità di trasporto, stoccaggio (➔), rigassificazione (➔) e per le tecnologie utilizzate, le infrastrutture italiane sono all’avanguardia.
La filiera del gas naturale è, secondo le direttive europee, divisa fra attività libere e amministrate: tra le prime rientrano le attività di produzione, approvvigionamento e vendita; sono invece amministrate quelle che si svolgono gestendo le infrastrutture del gas – ossia trasporto, stoccaggio, rigassificazione e distribuzione – per le quali, in ragione della non facile replicabilità delle infrastrutture stesse, è necessario garantire l’accesso a parità di condizioni e la massima imparzialità e neutralità. La produzione (che segue l’attività di ricerca ed esplorazione) è la fase della filiera in cui il gas naturale viene estratto dal giacimento attraverso pozzi e convogliato nelle centrali di trattamento. I principali giacimenti italiani off shore sono concentrati nell’Adriatico e quelli on shore nella Basilicata. L’attività di importazione è svolta da circa 80 operatori grossisti, cosiddetti shippers, e utilizzatori per proprio conto. Il trasporto avviene attraverso gasdotti ad alta pressione (tra 5 e 75 bar) costituenti una rete (dorsali e maglie) di lunghezza di oltre 33.500 km, che dai punti di entry (luoghi di immissione delle importazioni, produzione e stoccaggio) attraversano la penisola e la Sicilia, consegnano il gas naturale alle reti di distribuzione presso le cabine di riduzione e misura (REMI). Al trasporto è associata l’attività di dispacciamento (➔). L’Italia è anche dotata di un’elevata capacità di stoccaggio, in prevalenza dislocata in siti tra loro interconnessi nella Pianura Padana. La rete di distribuzione si diffonde in modo capillare nei tessuti urbani, raggiungendo 22 milioni di clienti in oltre 6700 comuni; ha uno sviluppo in lunghezza di oltre 250.000 km e diametri compresi tra 500 e 50 mm, con pressioni di esercizio fino a 5 bar. L’attività di distribuzione è svolta in regime di concessione comunale da circa 270 imprese, cui è affidata anche la misura, ossia l’operazione di lettura dei contatori e la loro gestione. Le operazioni di vendita sono svolte da circa 280 imprese autorizzate dal ministero dello Sviluppo economico.
All’Autorità per l’energia elettrica e il gas (➔) è affidato il compito di creare le condizioni per la concorrenza e la tutela degli utenti nel mercato libero, nonché di vigilare sul rispetto delle norme poste. Fra i principali interventi regolatori adottati: la separazione all’interno della stessa impresa delle attività monopolistiche da quelle libere (➔ unbundling); i codici per garantire il libero accesso (senza discriminazioni e nel rispetto delle condizioni tecniche e di interconnessione) a infrastrutture nelle quali l’attività si svolge in regime di monopolio di fatto; le tariffe per l’utilizzo delle infrastrutture; la tutela dei diritti degli utenti/consumatori; le norme in materia di qualità e sicurezza del servizio.