sistema dopamminergico
La dopamina (3,4-diidrossifenilalanina) è la prima ammina catecolica che si forma nel corso della biosintesi della noradrenalina. Trascurata per lungo tempo a causa della sua scarsa attività simpaticomimetica periferica, soltanto dopo il 1950 è stata riconosciuta come uno dei costituenti normali del cervello (in cui fra le catecolamine occupa un posto preminente) e di alcuni nervi autonomi simpatici periferici. Nel cervello, la maggior parte dei nuclei dopaminergici è localizzata nella substantia nigra e nel tegumento ventrale, con grosse proiezioni verso il neostriato, la corteccia limbica (proiezioni mesocorticali) e altre strutture limbiche (proiezioni mesolimbiche). Altra importante localizzazione di neuroni dopaminergici si ha nell’ipotalamo ventrale con irradiazioni verso numerosi nuclei della base. Il sistema dopaminergico nigrostriato ha un ruolo importante nella regolazione dei riflessi posturali e nell’inibizione dell’attività motoria; quello mesolimbico interferisce nelle manifestazioni della vita emotiva; mentre quello mesocorticale sembra coinvolto nella funzione cognitiva. I neuroni dopaminergici tuberoinfundibolari, inoltre, svolgono un ruolo di rilievo nell’inibizione della secrezione di prolattina da parte delle cellule mammotrope dell’adenoipofisi e nella secrezione dell’ormone luteinizzante. Infine, come varie altre sostanze attive aminiche e peptidiche, anche la dopamina interviene nell’assunzione di cibo e acqua. A livello del sistema nervoso periferico, il sistema dopaminergico sembra di particolare importanza nella regolazione del flusso ematico renale (vasodilatazione). Fra le malattie da deficit di dopamina, la più nota è il morbo di Parkinson, attribuito a una carenza della trasmissione dopaminergica nell’ambito del sistema nigrostriato, dovuta alla perdita di cellule nella substantia nigra. La schizofrenia, al contrario, è attribuita da alcuni studiosi a un eccesso di attività dopaminergica, forse imputabile a un aumento nella densità dei recettori dopaminici. (*)