MACKINTOSH, Sir James
Uomo politico e pensatore inglese, nato ad Aldourie (Scozia) il 24 ottobre 1765, morto a Londra il 30 maggio 1832. Compiuti a Edimburgo gli studî di medicina, si trasferì a Londra ove la sua larga cultura e i suoi prevalenti interessi storico-politici lo indirizzarono al giornalismo. Discepolo spirituale dello Shaftesbury e dello Smith, fu preso dalle nuove idee di libertà provenienti di Francia e in difesa di queste scrisse contro i Reflections on the French Revolution del Burke le sue famose Vindiciae Gallicae, or defence of the French Revolution (Londra 1791). Il libro, che molti allora ritennero superiore per efficacia a quello dell'avversario, ebbe lodi e approvazioni grandissime non solo da parte liberale, ma anche dallo stesso Burke. Amico di Fox e di Sheridan, il M. divenne segretario della nuova società degli Amici del popolo. Consacratosi intanto alla carriera forense, si acquistò fama sicura, che più si accrebbe con il corso di lezioni di diritto da lui tenuto a Lincoln's Inn (1799) e con la difesa famosa del Peltier (1803), che segnò il suo passaggio a idee diverse da quelle delle Vindiciae ed ebbe larga ripercussione in Europa per la traduzione di M.me de Staël. Nominato giudice in India, restò alla corte del viceammiraglio a Bombay fino al 1811. Al suo ritorno in Inghilterra entrò in parlamento, ove sostenne con grande eloquenza idee di riforma nel campo criminale, coloniale, elettorale e fu fervido paladino della tolleranza religiosa e dell'indipendenza ellenica. Professore di diritto a Haileybury (1818-24), fu nel 1830 membro del board of control nel ministero Grey. Opere sue più note: A general view of the progress of Ethical Philosophy (Londra 1830), History of the Revolution in England in 1688 (postuma, Londra 1834); postume le Miscellaneous Works (voll. 3, Londra 1854).
Bibl.: V. la Notice of the life, writings and speeches, premessa alla History of Revolution, cit.