DIGBY, Sir Everard
Cospiratore inglese, figlio di Everard Digby di Stoke Dry (Rutland) (che nato intorno al 1550, morto il 24 gennaio 1592, è noto specialmente per le dottrine filosofiche espresse nella sua Theoria analytica, Londra 1579, la quale, difendendo il metodo induttivo accanto a quello deduttivo, propugna idee che dovevano poco dopo affermarsi con Bacone). Everard, nato nel 1578, ereditò una vasta fortuna che accrebbe mediante il suo matrimonio con Mary, figlia ed erede di William Mulsho di Gouthurst (ora Gayhurst) nel Buckinghamshire. Educato nella religione protestante, più tardi, sotto l'influenza del gesuita John Gerard, si convertì al cattolicesimo. Fu allora alla corte di Elisabetta e fu fatto cavaliere da Giacomo I. Quando il governo ebbe deciso di continuare nelle misure repressive, il D., esasperato, prese parte alla congiura delle polveri, riunì un corpo di gentiluomini nel Warwickshire, che dovevano agire immediatamente dopo la notizia della distruzione del re e della Camera dei lord. I cospiratori arrivarono il 6 novembre, dopo il fallimento del tentativo, ma il D., persuaso da una falsa informazione che il re e Salisbury fossero morti, volle unirsi alla banda dei cospiratori nel disperato tentativo di sollevare il paese e li accompagnò nel Worcestershire e nel Staffordshire. Fu catturato l'8, processato il 27, giustiziato il 31 gennaio 1606 sul sagrato di S. Paolo.