EDDINGTON, Sir Arthur Stanley
Fisico e astronomo inglese, nato a Kendal il 28 dicembre 1882. Studiò a Manchester e a Cambridge. È stato assistente principale dell'osservatorio di Greenwich dal 1906 al 1913, fellow del Trinity College (1907), dal 1913 Plumian professor di astronomia e dal 1914 direttore dell'osservatorio di Cambridge; presidente della Royal Astronomical Society (1921-23) e della Physical Society (1930-32); nobilitato nel 1930. I suoi primi lavori (1906-16) furono sul moto e la distribuzione delle stelle. Seguirono poi quelli più noti sull'applicazione della fisica moderna alla costituzione interna delle stelle (1916-24) e, dal 1919, quelli intorno alla teoria della relatività.
Nel campo della dinamica e statistica stellare l'E. sviluppò ed estese le scoperte di W. Kapteyn sui moti preferenziali delle stelle. Questi studî prepararono la via alla scoperta, per opera di B. Lindblad e J. H. Oort, della rotazione del sistema galattico.
Nel campo della fisica stellare, le teorie attuali sulla costituzione interna delle stelle sono quasi completamente opera dell'E. e dei suoi allievi. L'E. cerca di render conto delle proprietà delle stelle rivelateci dalle osservazioni astrofisiche, studiando le configurazioni di equilibrio di una massa gassosa, sotto l'azione dell'attrazione mutua delle particelle da una parte e della pressione del gas e della radiazione dall'altra. A parte varie difficoltà, la teoria rende conto abbastanza bene dei fatti osservati; però, negli anni 1930 e 1931, un allievo dell'E., E. A. Milne, dimostrò la necessità di una revisione dei suoi concetti fondamentali, osservando che non deve essere possibile render conto delle proprietà di una stella con una pura teoria di stati di equilibrio. Nella viva polemica seguita, l'E. sembrò avere la meglio, sicché la sua teoria, benché sotto revisione, è ancora la rappresentazione più soddisfacente che si abbia dell'interno di una stella. Importanti contributi furono portati dall'E. anche alla teoria delle atmosfere stellari e allo studio delle condizioni della materia interstellare.
Alla teoria della relatività, oltre che con la partecipazione alla spedizione all'Isola del Principe per l'osservazione dell'eclisse solare del 1919 e la verifica della teoria di A. Einstein, l'E. portò un importante contributo con un'estensione della teoria di H. Weyl intorno al campo elettromagnetico. Di recente, ha dedicato gran parte della sua attività alle teorie cosmologiche, segnatamente alla teoria di Friedman-Lemaitre sull'espansione dell'universo. Si è occupato anche di meccanica quantistica.
Scrittore brillante e incisivo, l'E. è uno di coloro che più hanno contribuito a diffondere tra il pubblico colto le idee della fisica modernissima. Per lui "le matematiche sono uno strumento e non un fine", ed egli non teme di discutere in forma accessibile il valore e il significato filosofico delle sue teorie: in The Nature of the physical world illustra la fine del materialismo tradizionale e propone una nuova filosofia della scienza di carattere idealistico.
Opere principali: Stellar movements and the structure of the universe, Londra 1914; Space, time and gravitation, an outline of the general relativity theory, Cambridge 1920; The Theory of relativity and its influence on scientific thought, Londra 1922; The Mathematical theory of relativity, Cambridge 1923 (2ª ed., 1924); The Internal constitution of the stars, ivi 1926; Stars and atoms, Oxford 1927 (trad. it., Milano 1933); The Nature of the physical world, Cambridge 1928 (rist., 1932; trad. italiana, Bari 1934); Science and the unseen world, Londra 1929; The Rotation of the Galaxy, Oxford 1930; The Expanding universe, Cambridge 1933 (trad. it., Bologna 1934).