OBSTFELDER, Sigbjörn
Scrittore norvegese, nato a Stavanger il 21 novembre 1866, morto a Copenaghen il 29 luglio 1900. Spirito inquieto e sentimentale, si diede dapprima agli studî filologici e poi alla tecnica, per abbandonare alla fine ogni cosa e correre l'Europa per ogni verso.
La sua raccolta di poesie (Digte) rimonta al 1893; in esse è evidente lo sforzo che egli fa di rendere la lingua musicale, sforzo che non è sempre coronato da successo e rende talvolta il suo pensiero confuso e oscuro. I suoi racconti hanno maggior valore delle sue liriche, benché anch'essi siano tutti ispirati a un sentimentalismo morboso. To novelletter (Due novelle, 1895), Korset (La croce, 1896), En prøsts Dagbog (Il diario di un prete, 1900), sono i titoli di questi racconti, i quali, ad onta del confuso simbolismo, contengono pagine di pura e tenera poesia. Un suo tentativo di cimentarsi nel dramma, De rode draaber (Le gocce rosse), con novazioni coloristiche suggestive alla Maeterlinck, non sortì buon esito (1897). Natura sensitiva, d'immaginazione pronta e di versi delicati, O. fu in Norvegia uno dei puri rappresentanti dell'impressionismo.
Ediz. Samlede Skrifter, 1917, vol. 2.