SIDERÒ (Σιδηρώ)
È la seconda moglie dell'empio re Salmoneo, ella stessa in conformità del suo nome ferreo e crudele, doveva apparire nella tragedia di Sofocle Tyrò come la persecutrice della dolce eroina sua figliastra.
Una figurazione relativa al riconoscimento di Tyrò da parte dei figli e alla sua definitiva redenzione trovava posto tra i pìnakes dell'Apollonion di Cizico. Non è certo peraltro, se e in qual modo, vi figurasse la perfida Siderò.
Le rare figurazioni esistenti di questa eroina si riducono a quella del cratere a colonnette di Chicago con la follia di Salmoneo (v.) in cui appare una trepida figura di donna accanto al re furente, e all'arula di Medma con la storia di Tyrò, dove figura a terra il corpo esanime della crudele regina punita.
Bibl.: Höfer, in Roscher, IV, 1909-15, c. 815, s. v.; K. Robert, in Hermes, LI, 1916, p. 273 ss.; Zwicker, in Pauly-Wissowa, II A, 1923, c. 2212.