SHAHR-I SOKHTA
. Insediamento protostorico nel Sistan iranico, datato tra il 3200 e il 1800 a. C., rappresentativo di una civiltà sviluppatasi in relazione al corso del fiume Hilmand. Descritto per la prima volta da A. Stein, è stato oggetto dal 1967 di numerose campagne di scavo dell'Istituto italiano per il Medio ed Estremo Oriente. L'applicazione di metodologie interdisciplinari ha permesso agli studiosi italiani una prima ricostruzione delle strutture socioeconomiche di una società protourbana, grazie anche a una straordinaria conservazione dei resti. Uno spostamento deltizio del fiume Hilmand impose, fin dal 2° millennio a. C., l'abbandono di tutto il Sistan meridionale, che si venne trasformando rapidamente in deserto. Dai 15 ha circa d'estensione iniziale, S. S. si estese fino a raggiungere i 105 ha nel periodo della sua massima floridezza (2500-2200 a. C.), che la vide al centro di un intenso commercio di pietre semipreziose - in particolar modo di lapislazzuli - molto richieste nella Mesopotamia protodinastica. L'insediamento si andò progressivamente riducendo, di fronte a un decentramento socioeconomico manifestatosi in una segmentazione demografica con aumento dei villaggi agricoli. All'inizio del 2° millennio a. C. non restavano a S. S. che poche abitazioni. Molti elementi della sua cultura materiale indicano, particolarmente nelle fasi iniziali del suo sviluppo, una dipendenza da modelli culturali della Turkmenia meridionale, mentre nelle fasi mature sembra concorrere al processo di formazione della Civiltà dell'Indo. Una tavoletta redatta in caratteri protoelamici è stata rinvenuta nel livello più antico della città (circa 3200-3100 a. C.) e rappresenta il testo più orientale di questo tipo finora venuto alla luce.
Bibl.: M. Tosi, Excavations at Shahr-i Sokhta, preliminary report on the second campaign, September-December 1968, in East and West, XIX (1960), pp. 283-386; id., Shahr-i Sokhta. Un contributo degli archeologi italiani allo studio delle più antiche civiltà urbane ad oriente della Mesopotamia, in La Parola del Passato, XXVII (1972), pp. 186-208; F. Meriggi, Iscrizioni proto-elamiche dell'Iran orientale, in Kadmos, XVI, i (1977), pp. 1-4.