Miller, Seton A.I.
Sceneggiatore e produttore cinematografico statunitense, nato a Chehalis (Wash-ington) il 2 maggio 1902 e morto a Woodland Hills (California) il 29 maggio 1974. Abile artigiano e profondo conoscitore dell'animo umano, creò alcuni personaggi indimenticabili cui è legata la fioritura di un cinema virile, dominato da violente passioni e drammatici conflitti. Pur avendo lavorato con i migliori registi del periodo classico del cinema hollywoodiano, trovò una forma d'intesa mai più raggiunta con Howard Hawks, che per primo ne apprezzò la capacità di costruire dialoghi densi e serrati, storie convincenti e ben strutturate, ricche di sottili elementi psicologici. Nel 1942 Here comes Mr. Jordan (1941; L'inafferrabile signor Jordan) diretto da Alexander Hall, film da lui scritto insieme a Sidney Buchman, ottenne il premio Oscar per la migliore sceneggiatura non originale.
Trasferitosi a Hollywood dopo la laurea alla Yale University, iniziò a lavorare nel cinema prima come consulente tecnico, poi come attore per la Metro Goldwyn Mayer. Nel 1927 esordì come sceneggiatore firmando con altri Paid to love diretto da Hawks. Divenuto collaboratore assiduo del regista, l'anno successivo partecipò ad altri tre film: Fazil (Oasi dell'amore), da una pièce di P. Frondaie, incentrato, come il precedente, sulla sofferta storia d'amore tra personaggi provenienti da classi sociali differenti; A girl in every port (Capitan Barbablù), da un soggetto dello stesso regista, e The air circus (La via delle stelle) coregia di Lew Seiler, entrambi volti a illustrare, attraverso una complessa rappresentazione psicologica dei personaggi, il tema dell'amicizia virile. Il sodalizio artistico con Hawks s'intensificò negli anni Trenta, durante i quali M. partecipò alla scrittura di alcuni dei migliori film del regista: The dawn patrol (1930; La squadriglia dell'aurora), sul mondo dell'aviazione durante la Prima guerra mondiale; Criminal code (1931; Codice penale), da un'opera teatrale di M. Flavin, che fu candidato all'Oscar per la migliore sceneggiatura; The crowd roars (1932; L'urlo della folla), ancora un film sull'amicizia virile; e infine Scarface (1932; Scarface ‒ Lo sfregiato), tratto dall'omonimo romanzo di A. Trail. Ricostruzione della carriera di un boss della malavita negli anni del proibizionismo pervasa da un esasperato senso del tragico, Scarface è una delle opere più significative degli anni Trenta, divenuta un modello dei gangster film. Richiesto ormai dalle grandi case di produzione, lavorò soprattutto per la Warner Bros., entrando in contatto con nuovi registi. Firmò due importanti film di William Keighley sul mondo della criminalità: G-men (1935; La pattuglia dei senza paura), tratto da un romanzo di G. Rogers, con James Cagney nell'inedito ruolo di rappresentante della legge; e Bullets or ballots (1936; Le belve della città), basato su una storia di M. Mooney e interpretato da Edward G. Robinson, opera che sancisce il tramonto dell'immagine romantica del gangster. Per Michael Curtiz scrisse, in collaborazione con Norman Reilly Raine, Kid Galahad (1937; L'uomo di bronzo), dramma sentimentale ambientato nel mondo del pugilato; The adventures of Robin Hood (1938; La leggenda di Robin Hood), codiretto con Keighley e interpretato da Errol Flynn; The sea hawk (1940; Lo sparviero del mare), film firmato con Howard Koch che segnò il definitivo divorzio di M. dalla Warner. Negli anni successivi lavorò soprattutto come free agent, collaborando a diversi progetti e con svariate produzioni. Dopo aver adattato con Buchman una pièce di H. Segall per la commedia fantastica Here comes Mr. Jordan, scrisse con Ben Hecht The black swan (1942; Il cigno nero) di Henry King, film di cappa e spada tratto dal romanzo di R. Sabatini.Iniziò quindi la sua attività di produttore nel 1944 con Ministry of fear (Prigioniero del terrore) di Fritz Lang, tratto dall'omonimo romanzo di G. Greene, di cui fu anche sceneggiatore. Dei film prodotti sceneggiò anche Two years before the mast (1946; I forzati del mare) e il noir Calcutta (1947), entrambi di John Farrow. A partire da queste ultime opere la scrittura di M. rivela una perdita di vitalità e pregnanza, poi confermata da The Mississippi gambler (1953; L'avventuriero della Lousiana) di Rudolph Maté e da The last mile (1959; Le otto celle della morte) di Koch, scritto con Milton Subotsky e basato su una pièce di J. Wexley.