Sensazione del bisogno di ingerire acqua che si manifesta con un senso di secchezza delle mucose del cavo faringeo. È dovuta a uno stato di disidratazione a livello del compartimento extracellulare, o di quello intracellulare, o di entrambi. In condizioni di normalità, compare a causa della disidratazione legata alle perdite di acqua fisiologiche che si verificano principalmente attraverso rene, cute, apparato respiratorio. Per raggiungere la soglia della s. è necessario che si verifichi una perdita di acqua pari a circa lo 0,5% della massa corporea. I meccanismi attraverso i quali la disidratazione porta alla sensazione di s. non sono del tutto chiariti. Viene ipotizzata l'esistenza di centri nervosi localizzati a vari livelli (ipotalamo laterale, sistema limbico, neocorteccia ecc.) e variamente integrati che regolarizzerebbero l'assunzione di acqua. Possono essere distinte due forme cliniche di s.: sintomatica, espressione di uno stato di disidratazione (s. da vomito, da diarrea, da emorragie, da diabete insipido, da sudorazioni profuse ecc.) e patologica, espressione di meccanismi che si attivano in assenza di disidratazione (polidipsia primitiva, polidipsia psicogena, scompenso cardiaco congestizio ecc.).
La sopravvivenza di un uomo a seguito della privazione di acqua è variabile in rapporto al dispendio energetico e alle condizioni climatiche: nel deserto, per es., è al massimo di 36-72 ore.