AFRICANO, Sesto Cecilio
Giurista romano, la cui attività si svolse sotto Adriano e Antonino Pio; morì prima del 175, come si deduce da Gellio (Noctes Atticae, XX, 1, composte attorno a quell'anno). Scolaro di Salvio Giuliano, scrisse nove libri di Quaestiones, nei quali, in un ordine che si avvicina a quello dei trattati di ius civile di Q. Mucio e di Sabino, raccolse in gran parte opinioni e responsi del suo maestro. Compose pure un'opera intitolata Epistulae, della quale abbiamo solo un cenno in Dig., XXX, 39, pr.; è dubbio invece se sia stato scritto da lui anche un commento speciale alla lex Julia de adulteriis. È in fama di scrittore oscuro.
Bibl.: P. Krüger, Geschichte der Quellen u. Litteratur des römischen Rechts, 2ª ed., Monaco 1912, p. 194 segg.; P. Jörs, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl. der class. Altertumswiss., III, p. 1192 segg., n. 29; Römisches Recht, Berlino 1927, p. 25; O. Lenel, Palingenesia iuris civilis, Lipsia 1889, I, p. 2 segg.; Bonfante, Storia del diritto romano, I, 3ª ed., Milano 1923, p. 387.