semaforo Apparecchio per segnalazioni ottiche a distanze limitate. S. marittimo Posto di vedetta e di segnalazione (il cui relativo fabbricato è chiamato anche stazione semaforica) situato in posizione facilmente visibile e riconoscibile dal mare e munito degli opportuni apparecchi di comunicazione, che assolveva i compiti del servizio semaforico. Quest’ultimo, affidato alla Marina militare, con una rete di stazioni semaforiche distribuite lungo le coste, assicurava la sorveglianza del mare, l’avvistamento e il riconoscimento delle navi, le comunicazioni nave-terra, nonché le osservazioni meteorologiche, utilizzate poi dai centri previsionali. La rete dei s. italiani a partire dal 1960 è stata progressivamente smantellata e le varie funzioni che svolgeva sono state affidate ad altri enti (capitanerie di porto, Aeronautica militare ecc.). S. stradale Apparecchio di segnalazione luminosa a luci colorate (il verde indica via libera; il rosso via impedita; il giallo attenzione), integrato talvolta da segnali acustici, per la regolazione del traffico stradale soprattutto agli incroci. Il comando può essere effettuato a mano, oppure automaticamente. In un crocevia può aversi un s. unico sospeso ad alcuni metri di altezza sulla verticale del punto centrale del crocevia (e in tal caso è un corpo a sezione quadrata a 12 fuochi, 3 per ciascun lato), oppure, più generalmente, più s. al vertice di colonnette poste sui marciapiedi agli angoli del crocevia. Alcuni s. adottano una segnalazione speciale per i pedoni, realizzata in vari modi; in diversi casi, per disciplinare il traffico pedonale, si usano s. appositi, generalmente a colonnetta. È detto fase semaforica il tempo durante il quale il s. rimane in una determinata posizione; una successione completa di fasi è detta ciclo semaforico; normalmente una determinata fase interviene una sola volta per ogni ciclo. Oltre che dalle luci verde e rossa, nel caso di s. con cicli complessi vi sono fasi indicate da luci verdi o rosse a freccia direzionale, per indicare che è ammessa o no la svolta a destra, che è consentito o no andare diritti ecc. I s. automatici sono quelli maggiormente impiegati e possono essere del tipo a tempo fisso oppure del tipo comandato dal traffico attraverso opportuni rilevatori e con un elaboratore per i dati di un’intera area (impianti semaforici a controllo centralizzato). I s. a tempo fisso possono avere la possibilità di passare, sia manualmente sia automaticamente, da un ciclo di funzionamento a un altro, anch’esso predeterminato; il comando per il funzionamento può essere sincronizzato e il s. risulta allora coordinato con altri impianti semaforici. Nei s. comandati dal traffico l’attuazione del comando può essere fatta su una o più fasi del ciclo, ed è del tipo a soppressione di fase oppure del tipo a prolungamento del tempo di verde; anche questi s. possono essere coordinati con altri impianti semaforici. Le centraline di comando dei s. hanno generalmente la possibilità di scegliere sia il tempo di durata delle fasi singole sia quello dell’intero ciclo. Importanti applicazioni degli impianti semaforici centralizzati sono rappresentate dalla gestione centralizzata dei mezzi pubblici di trasporto, dai sistemi di guida al parcheggio, dal governo delle zone a traffico limitato, dal monitoraggio e dal controllo dell’inquinamento da traffico veicolare.