SCHÖNBRUNN
. Castello che, attraverso adattamenti architettonici, divenne residenza imperiale sino alla fine dell'impero austro-ungarico. Per la sua descrizione artistica, v. vienna.
La pace di Schönbrunn. - Fu conchiusa il 14 ottobre 1809, dopo la battaglia di Wagram (6 luglio) e l'armistizio di Znaim (Znojmo; 12 luglio), dallo Champagny, duca di Cadore, e dal principe di Lichtenstein. Napoleone la firmò il 15.
L'Austria pagava 85 milioni, diminuiva della metà il proprio esercito e cedeva 110 mila kmq. con 3.500.000 ab. A sud la contea di Gorizia, il territorio di Monfalcone (acquistato recentemente il 10 ottobre 1807), Trieste, la Carniola, il circolo di Villaco nella Carinzia e tutti i paesi sulla destra della Sava sino alla frontiera turca, cioè la maggior parte della Croazia, l'Istria austriaca e Fiume, andarono a costituire (insieme con l'Istria veneta, con la Dalmazia e con Ragusa) le Provincie Illiriche. Ad ovest Salisburgo e Berchtesgaden (acquistati il 26 dicembre 1805), il quartiere dell'Inn e una parte di quello del Hausruck passarono alla Baviera (che cedette quindi il Trentino al Regno d'Italia). A nord e a nordest la Sassonia ebbe alcune terre della Lusazia; al ducato di Varsavia toccò la nuova Galizia occidentale e settentrionale; la Russia fu compensata (trattato di Leopoli del 19 marzo 1810) col circolo di Tarnopol e con qualche altro distretto della Galizia orientale a nord del Dnestr. Inoltre l'Austria acconsentì alla soppressione (decretata poi da Napoleone a Ratisbona, il 24 aprile 1810) dell'Ordine Teutonico, di cui era Gran Maestro l'arciduca Antonio, in tutta la Confederazione del Reno. Così la monarchia degli Asburgo, pur conservando un territorio compatto, costituito dalla parte centrale dell'Austria, dalla Boemia e dall'Ungheria, cioè da quelli ch'erano per eccellenza i paesi della corona, fu ridotta a 512 mila kmq. con 21 milioni di ab., senza sbocco sul mare, obbligata a muoversi nell'orbita della politica napoleonica.
A. Himly, Histoire de la formation territoriale del états de l'Europe centrale, Parigi 1876, voll. 2.