SCANDALO
. Teologia. - È una parola, azione, omissione, cattiva in sé o in apparenza, che è, al prossimo, incitamento e occasione di peccato. Lo scandalo è diretto, quando si ha intenzione di indurre il prossimo al peccato; è indiretto, quando, senza volerlo appositamente, si prevede però il peccato altrui. È detto farisaico, quando l'occasione al peccato è tutta da attribuire alla malizia di chi si scandalizza, il quale da azioni o parole buone o indifferenti prende occasione per fare il male. Lo scandalo diretto è sempre peccaminoso, perché vuole il peccato del prossimo; l'indiretto è contro la carità, la quale proibisce d'essere occasione di colpa al prossimo, quando non vi sia ragione proporzionata.
Sono note le parole di Gesù Cristo contro lo scandalo (Matteo, XVIII, 6-9), cioè ch'è meglio per lo scandaloso che gli sia appesa al collo una macina e venga sommerso nel mare. La Chiesa ha pene contro gli scandalosi, quali l'inabilità agli atti ecclesiastici e ai privilegi, la perdita dell'officio e del grado, la privazione della sepoltura ecclesiastica, la scomunica, ed altre.