sbianca Procedimento di decolorazione effettuato mediante agenti ossidanti costituiti da cloro o derivati (soluzioni di ipocloriti, clorammine, acido tricloroisocianurico, biossido di cloro), da acqua ossigenata, da perborati, da ozono e da agenti riducenti costituiti da anidride solforosa, da solfiti. Gran parte delle impurezze colorate sono costituite da composti insaturi contenenti doppi legami coniugati; gli ipocloriti, i perossidi ecc. si addizionano a un doppio legame formando un glicol, che per ulteriore ossidazione si decompone con formazione di composti più leggeri contenenti gruppi carbossilici; la scomparsa del doppio legame del composto ne comporta di solito la decolorazione. Gli agenti riducenti arrivano ad analogo risultato, cioè alla scomparsa del doppio legame coniugato, saturandolo. Le reazioni, sia di ossidazione sia di riduzione, che presiedono alla decolorazione sono irreversibili e quindi, avvenuta la decomposizione delle sostanze colorate, queste non si riformano. A volte più agenti sbiancanti sono usati uno dopo l’altro perché l’opera di uno può essere complementare di quella iniziata da un altro.
Il cloro ha un’azione che in molti casi è troppo energica: inoltre la sua azione sbiancante spesso è accompagnata da formazione di cloroderivati che possono provocare un danno ambientale. Gli ipocloriti presentano azione ossidante abbastanza energica, proporzionale al titolo di cloro attivo del prodotto (che tende ad abbassarsi con la conservazione); gli ipocloriti si vendono sotto forma di soluzioni diluite (ipocloriti di sodio), aventi al massimo 15% di cloro attivo, di polveri (cloruro di calce) con il 30-35% di cloro attivo, di prodotti cristallini (ipoclorito di calcio), ad alto titolo (70% circa di cloro attivo), stabili e facili da conservare. Le clorammine comprendono composti contenenti uno o più atomi di cloro uniti ad atomi di azoto che, messi in acqua, liberano acido ipocloroso e ammina. L’acqua ossigenata sotto forma di soluzioni a titolo abbastanza alto (anche 50% e oltre) presenta un’azione decolorante energica e rapida, che, per es., nel caso delle fibre cellulosiche si sviluppa prima che le fibre risultino attaccate chimicamente e quindi l’azione decolorante può in pratica avvenire senza alterare le fibre. L’acqua ossigenata ha anche la caratteristica di formare con alcuni sali dei composti di addizione, solidi, facili da conservare e da trasportare, che al momento dell’impiego liberano acqua ossigenata; per es., i perborati, capaci di liberare acqua ossigenata a temperature prossime a quelle d’ebollizione, che trovano impiego nelle macchine lavatrici e anche per completare l’azione decolorante iniziata dagli ipocloriti.