SAVOIA, Tommaso II di, conte di Fiandra
Figlio ultrogenito di Tommaso I, è designato abusivamente con l'espressione conte Tommaso II di S., ma tale non fu mai, perché erede del padre nell'autorità suprema di conte su tutto il dominio fu il primogenito Amedeo IV; Tommaso, come gli altri due fratelli, fu destinato alla Chiesa e già nel 1223 o 1224 e nel 1227 era canonico di Losanna, indi prevosto di Valence nel 1227 stesso. Poco dopo lasciò la prelatura e sposò nel 1237 Giovanna figlia ed erede di Baldovino VI conte di Fiandra e di Hainaut. Ivi seppe vincere la innata diffidenza degli abitanti verso gli stranieri e non usurpò mai la intera sovranità che doveva esercitare a metà con la moglie. Morta questa nel 1244, ritornò in Piemonte e nel 1251 sposò Beatrice Fieschi nipote d'Innocenzo IV. Nel 1235 Amedeo IV gli aveva concesso in feudo il Piemonte da Avigliana in giù, primo inizio, a un dipresso, di quella separazione che tra i dominî sabaudi cisalpini e transalpini perdurò poi fino al 1418; pochi mesi dopo fu dal conte di Savoia nominato suo vicario con piena autorità di sostituirlo in sua assenza. In questo tempo egli seguì per parecchi anni la parte guelfa; verso il 1247 se ne staccò per accostarsi a Federico II, che lo ricompensò creandolo suo vicario da Pavia in su e donandogli Torino, Ivrea e il Canavese, Lanzo e altre terre; riconciliandosi poi nel 1251 con Innocenzo IV, ebbe riconfermate tali donazioni dall'antiré Guglielmo d'Olanda. Fu impigliato in un'aspra guerra con gli Astigiani che cercavano di limitare l'espansione della casa sabauda e che lo avevano già obbligato a firmare nel 1252 uno sfavorevole trattato. Sconfitto il 23 novembre 1255 a Montebruno fra Moncalieri e Torino, riparò in questa città, ma i Torinesi che forse avevano partecipato malvolentieri alla guerra insorsero e fecero prigioniero lui e il marchese Tommaso I di Saluzzo. T. II rimase prigioniero 15 mesi, finché stipulati gravosi patti anche con gli Astigiani fu consegnato a questi presso i quali rimase altri quattro mesi; riebbe la libertà dopo il 25 giugno del 1257 consegnando due figli come ostaggi, che erano ancora tali quando il 7 febbraio 1259 egli moriva in Aosta.
Bibl.: M. Reymond, Les dignitaires de l'Église Notre-Dame de Lausanne, in Mém. et doc. de la Soc. de la Suisse Romande, II, vii (1912); De Reiffenberg, Coup d'œil sur les relations qui ont existé jadis entre la Belgique et la Maison de Savoie, in Nouv. mém. de l'Acad. R. des sciences de Bruxelles, XIV (1841); F. Savio, I primi conti di Savoia, in Miscell. di st. it., XXVI, Torino 1887; C. A. Gerbaix de Sonnaz, Studi storici sul contado di Savoia e marchesato in Italia, II, 1, ivi 1893; T. Rossi e F. Gabotto, Storia di Torino, I (fino al 1280), in Bibl. della Soc. stor. sub., LXXXII, ivi 1914; A. Tallone, Tommaso I marchese di Saluzzo (1244-1296), ibid., LXXXXVII, ivi 1916.