SAVOIA, Elena di, duchessa d'Aosta
È nata a Twickenham il 13 giugno 1871 da Luigi Filippo d'Orléans, conte di Parigi, e da Isabella d'Orléans. Visse in Francia e dal 1886 in Inghilterra. Il 25 giugno 1895 a Kingston sposò Emanuele Filiberto di S., duca d'Aosta. È stata dovunque presente nelle opere di pietà: così nell'eruzione vesuviana del 1906, nel terremoto calabro-siculo del 1908, nella guerra libica come infermiera della Croce Rossa sulla nave-ospedale Memphi, dove la sua abnegazione ispirò a Gabriele d'Annunzio la VI tra le Canzoni della gesta d'oltremare. Nella guerra del 1915-1918, ispettrice generale delle infermiere volontarie della Croce Rossa, fu insignita della medaglia d'argento al valor militare per essersi trattenuta "in lazzaretti di colerosi e in ospedaletti da campo dei più avanzati, in località battute dall'artiglieria nemica, su tutto il fronte dal Trentino all'Isonzo, sempre serena, impavida, soccorritrice benefica, portando ovunque, anche tra gli edifici crollanti sotto le bombe dei velivoli avversarî, un conforto ammirevole ai nostri soldati ammalati e feriti, inspirando in tutti alte virtù e fede". Ebbe anche due croci al merito di guerra e la croce di guerra francese con palma. Il 1° settembre 1919 fondò l'Opera nazionale di assistenza all'Italia redenta che, sotto la sua sapiente direttiva, raggiunge sempre maggiore sviluppo: nel 1934 funzionarono 274 asili con 13.935 bambini, 43 istituti d'assistenza, 360 scuole diurne rurali, 767 corsi serali, ecc. Le fu assegnata, nel 1927, la medaglia d'oro dei benemeriti della pubblica istruzione.
Viaggiò a lungo nell'Africa percorrendola quasi tutta e partecipando alle grandi cacce: i ricordi di tre suoi viaggi pubblicò in francese e in italiano (Voyages d'Afrique, Milano 1913). Visitò le Indie, il Siam, le isole della Sonda spingendosi fino a Tahiti e a Papeete: una vivace descrizione di quei luoghi e di quei popoli si ha in Vers le soleil qui se lève (Ivrea 1916). Dal diario di guerra (Accanto agli Eroi, prefazione di B. Mussolini, Roma 1930), conciso riassunto delle ispezioni compiute, traspare la sua profonda competenza, la sua prontezza di organizzatrice e la sua grande mobilità per cui, senza tregua, passava da un ospedale all'altro. Tornata in Africa, nel novembre 1919, con animo mutato dalla tragedia della guerra, espose le sue riflessioni in Vie Errante (Ivrea 1921). E recentemente ha pubblicato altre impressioni di viaggio (Attraverso il Sahara, in Nuova Antologia, settembre 1935). Sono inediti: Senegal-Congo, Eritreta, Da Napoli a Duala.
Bibl.: V. Gnifetti, Sulla Memphi, Torino 1911; E. Majer Rizzioli, Accanto agli eroi, Milano 1915; A. Torrigiani, Diario di guerra, Firenze 1923; G. Biádene, L'Opera nazionale di assistenza all'Italia redenta, in Illustrazione Italiana, 1930, n. 17; G. Cucchetti, Paradisi nelle Dolomiti, in Rivista della Venezia Tridentina, 1932, n. 4; Opera Nazionale di assistenza all'Italia redenta, relazione annuale.