Vedi SATRIANO dell'anno: 1973 - 1997
SATRIANO
Anonima città preromana della Lucania sita nel territorio del Comune di Tito (Potenza) alle fonti del fiume Melandro ed in posizione dominante rispetto alle vie di comunicazione fra la zona salernitana e la costa ionica; è stata oggetto di scavi sistematici iniziati dalla Soprintendenza alle Antichità della Basilicata nel 1965 e proseguiti nel 1966 e 1967 dalla Missione della Brown University (U.S.A.).
La città si divide in due zone, la città inferiore, con le necropoli dipendenti, e l'acropoli, dove il primo insediamento ebbe luogo durante l'Età del Ferro. Fra il materiale rinvenuto negli strati più antichi è presente la ceramica d'impasto nero, la ceramica "a tenda", e la tipica ceramica lucana d'impasto chiaro dipinta in rosso e violetto, la quale è anche notevole per la persistenza di motivi di derivazione micenea nel suo repertorio decorativo. La città inferiore fu annessa al nucleo originario agli inizî del V sec. a. C. e fu contemporaneamente protetta da un muro di cinta in pietrame largo m 5. Già collegata commercialmente al Tirreno nell'Età del Ferro, come dimostra l'importazione della ceramica piumata dalla Sicilia, all'inizio del V sec. a. C., S. accettò notevoli influssi greci probabilmente provenienti dalla zona pestana. I corredi tombali del periodo contengono vasi di sicura fabbricazione locale, ma decorati nello stile della ceramica ionico-etrusca. Contemporaneamente è documentata la circolazione della monetazione pestana e l'importazione di ceramica attica a figure rosse.
Nel IV sec. a. C.. si ampliò il circuito delle mura di cinta, pur conservando una tecnica edilizia uguale a quella delle fasi anteriori. Intorno al 330 a. C. la città fu soggetta ad una distruzione violentissima, le cui tracce sono abbondanti tanto nella città inferiore quanto sull'acropoli. La distruzione deve collegarsi alla campagna lucana condotta dalla Lega Italiota sotto il comando di Alessandro il Molosso. La ceramica proveniente dagli strati ad essa associati è caratterizzata da una evoluta decorazione in vernice nera sul fondo brunastro.
La città antica non risorse dopo il saccheggio inflitto dal Molosso. In seguito, però, venne costruito sull'acropoli un phrourion della Lega Italiota in opus quadratum con file di blocchi alte m 0,42. Il phrourion sembra aver ospitato una guarnigione fino all'inizio del III sec. a. C., quando la Lucania venne in mano dei Romani a seguito di una serie di campagne iniziate da Scipione Barbato nel 299 a. C.
Bibl.: G. Spera, L'antica città di Satriano in Lucania, Cava dei Tirreni 1886; M. Meyer, Apulien, Lipsia - Berlino 1914, pp. 292; 324; C. Valente, in Not. Scavi, 1949, pp. 110-113; R. R. Holloway, in Am. Journ. Arch., LXXI, 1967, pp. 59-62.