Saragozza
Città della Spagna, in Aragona, sulla destra dell’Ebro. Centro celtiberico col nome di Salduba (o Salluvia), fu fatta colonia romana da Augusto nel 23 a.C. dopo la guerra cantabra, e fu chiamata Caesaraugusta. Sotto i romani fu uno dei quattro conventus iuridici della Spagna citeriore, e punto strategico per le comunicazioni della valle centrale dell’Ebro, poiché da Caesaraugusta partivano quattro vie. Diocesi dal 5° sec., fu occupata da svevi (452) e visigoti (466), poi verso il 714 cadde in mano agli arabi, che le diedero il nome di Saraqustah. All’inizio del sec. 11° divenne la capitale di uno dei più importanti Stati sorti dopo la dissoluzione del califfato di Cordova, retto sino al 1110 dai Banu Hud. Passata sotto il governo degli Almoravidi, S., alla cui conquista avevano mosso nel sec. 11° sia i sovrani di Castiglia sia quelli di Aragona, fu conquistata per fame, dopo quattro anni di guerra, il 19 dic. 1118 da Alfonso I d’Aragona. S. divenne il centro della vita politica dello Stato aragonese-catalano. Nel 1318 la sua diocesi fu promossa ad arcivescovato. Nel 1414 ebbe ordinamenti amministrativi, che furono poi estesi alle altre città aragonesi. Fu sede di una famosa università (sec. 15°). La decadenza di S. cominciò nel sec. 16°, quando, costituitosi il regno di Spagna, S. restò soltanto capitale dell’Aragona. Insorta contro l’assolutismo di Filippo II per la difesa dei suoi fueros, perdette molte delle sue libertà. Essendosi schierata, durante la guerra di Successione, dalla parte di Carlo d’Austria, fu privata da Filippo V dei diritti che le aveva lasciato Filippo II. Durante la guerra d’Indipendenza, resistette per due mesi (22 dic. 1808-21 febbr. 1809) all’assedio dei francesi e capitolò quando più della metà dei suoi centomila abitanti erano morti.