SAPROBÎ (dal gr. σαπρός "corrotto, putrefatto" e βίος "vita")
Denominazione comprensiva per quegli organismi che vivono in un ambiente contenente sostanze organiche in decomposizione; in contrapposto si è usato il termine di catarobî (o anche acheratobî) per indicare gli organismi che richiedono acqua pura. A seconda della quantità di sostanze putrescenti che i saprobî tollerano, si sono distinti in polisaprobî, mesosaprobî e oligosaprobî. Fra gli animali che vivono nelle acque corrotte (saprozoi, fauna sapropelica) si annoverano molti Infusorî (Paramaecium, Colpidium, Glaucoma, ecc.) e altri Protozoi (Sarcodici, Flagellati), Anellidi Oligocheti (Tubifex, Limnodrilus), Nematodi, larve di Ditteri (Chironomidi, Eristalis, Ptychoptera), Rotiferi, ecc.
Più importante il fenomeno del saprofitismo (v.), perché le piante (saprofiti) che, vivendo in tali condizioni, utilizzano il carbonio e altri elementi che si liberano dai corpi organici in decomposizione, hanno una fisiologia molto diversa dalle piante verdi.