SAO TOME E PRINCIPE
SÃO TOMÉ E PRÍNCIPE. – Demografia e geografia economica. Storia
Demografia e geografia economica di Lina Maria Calandra. – Stato insulare dell’Africa occidentale. La popolazione (179.200 ab. al censimento del 2012; 197.882 ab. nel 2014, secondo una stima UNDESA, United Nations Department of Economic and Social Affairs) cresce a un ritmo sostenuto (2,8% nel periodo 2005-10, 2,6% nel periodo 2010-15) e si distribuisce per il 65% in aree urbane. La capitale, São Tomé, conta 71.000 abitanti. Con la speranza di vita alla nascita di 66,3 anni (2013), l’alfabetizzazione al 75% e il PIL pro capite a parità di potere d’acquisto (PPA) di 3138 $ (2014), il Paese si posiziona al 142° posto dell’Indice di sviluppo umano. Nonostante la crescita del PIL (4-5% negli ultimi anni), sostenuta da cacao, caffè, pesca, il Paese ha un’economia fragile, a causa di disoccupazione, sacche di povertà, esposizione alla variazione dei prezzi (soprattutto dei beni importati), eventi naturali disastrosi. Il turismo e la produzione di petrolio restano ancora allo stato potenziale.
Storia di Vincenzo Piglionica. – Nel corso del primo decennio del 21° sec., S. T. e P. fece registrare buoni tassi di crescita economica e cercò, attraverso appositi interventi legislativi, di attrarre maggiori investimenti stranieri; tuttavia, ancora forte era la dipendenza dagli aiuti internazionali. Nella gestione di tali aiuti e negli affari legati al potenziale sfruttamento delle risorse petrolifere del Paese, si registrarono peraltro episodi di corruzione. Nel 2007, Fondo monetario internazionale e Banca mondiale accordarono una cancellazione di oltre il 90% del debito estero, e un ulteriore taglio fu garantito dai Paesi del club di Parigi, sede multilaterale in cui viene discussa la ristrutturazione del debito sovrano dei Paesi meno sviluppati.
A livello politico permaneva l’instabilità: a seguito delle difficoltà riscontrate nell’approvazione del bilancio, nel febbraio 2008 il premier Tomé Vera Cruz annunciò le sue dimissioni; ma il nuovo esecutivo presieduto da Patrice Trovoada del partito Acção democrática indipendente (ADI) fu sfiduciato dal Parlamento nel successivo mese di maggio. A giugno si insediò un governo guidato dal Movimento de libertação de São Tomé e Príncipe/Partido social demócrata (MLSTP/PSD) e presieduto da Joaquim Rafael Branco che, sventato un presunto golpe nel febbraio 2009, rimase in carica fino alle elezioni di agosto 2010. Il voto vide l’affermazione dell’ADI, che si aggiudicò il 43,1% dei voti e 26 seggi, e Trovoada assunse nuovamente l’incarico di premier. Nelle elezioni presidenziali di agosto 2011, il candidato dell’ADI Evaristo Carvalho fu invece sconfitto al secondo turno da Manuel Pinto da Costa, presentatosi come candidato indipendente e già capo dello Stato dal 1975 al 1991. Nel novembre del 2012, una mozione di censura contro il governo Trovoada fu approvata dal Parlamento e l’incarico di formare un nuovo esecutivo fu affidato a Gabriel Costa, che ebbe il sostegno del MLSTP/PSD, del Partido convergência democrática (PCD) e del Movimento democrático das forças da mudança-Partido Liberal (MDFM-PL). Trovoada lanciò l’accusa di un golpe parlamentare orchestrato con l’appoggio del presidente della Repubblica, l’ADI organizzò alcune manifestazioni a sostegno dell’ex premier e i suoi deputati boicottarono temporaneamente le sedute del Parlamento.
Le elezioni di ottobre 2014 videro nuovamente la vittoria dell’ADI, che conquistò 33 seggi, e Trovoada – che il PCD aveva anche accusato di essere coinvolto in operazioni di riciclaggio di denaro – tornò premier.