São Tomé e Príncipe
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(App IV, iii, p. 268; V, iv, p. 628; v. anche san tommaso, XXX, p. 790; App. III, ii, p. 665)
Popolazione e condizioni economiche
di Marina Faccioli
La popolazione, secondo stime ufficiali, nel 1998 era di 141.000 ab.; il tasso di accrescimento demografico medio annuo, nel periodo 1990-97, si aggirava sul 2,7%. Come in passato, la popolazione risiede prevalentemente nei villaggi agricoli delle piantagioni; i piccoli centri commerciali (Santo António) sono abitati soprattutto dai Mulatti e dai Bianchi. La capitale, São Tomé, concentra quasi il 30% della popolazione totale. Nel periodo 1990-95 il PIL ha segnato incrementi annui superiori all'1,5%; nella seconda metà del decennio i ritmi si sono molto attenuati e, in qualche anno, sono divenuti negativi.
L'economia, basata quasi esclusivamente sull'agricoltura di piantagione, è fortemente condizionata dalle avversità atmosferiche e dalle fluttuazioni dei prezzi dei prodotti d'esportazione sui mercati internazionali. Nei primi anni Novanta, la Banca Mondiale ha finanziato un programma di diversificazione dell'economia che prevedeva il frazionamento delle grandi piantagioni di proprietà pubblica e il loro passaggio a piccoli proprietari privati. Nello stesso periodo il governo, in cooperazione con il Fondo monetario internazionale, ha varato un piano di aggiustamento economico che aveva come punti centrali la svalutazione della moneta, l'aumento dei prezzi del petrolio e dell'energia elettrica, la privatizzazione delle industrie appartenenti allo Stato, consistenti tagli occupazionali nel settore pubblico, misure contro l'evasione fiscale. Questi provvedimenti, se da un lato sono riusciti a contenere il deficit pubblico, dall'altro hanno generato inflazione e un progressivo scontento popolare. Nel 1997 è stata istituita una zona franca nell'isola di Príncipe.
Il settore primario contribuisce con il 23,3% alla composizione del PIL (1997) e occupa oltre il 38% della popolazione attiva; le principali produzioni agrarie sono cacao, noci e olio di cocco, manioca e copra, destinate prevalentemente all'esportazione. Cospicui introiti provengono dalla pesca, soprattutto dalla vendita di licenze di pesca nelle proprie acque territoriali a flotte di paesi stranieri. Il settore secondario (18,7% del PIL nel 1997) rimane scarsamente articolato: le poche industrie presenti nel paese producono sapone, bibite analcoliche, birra e manufatti tessili.
Storia
di Paola Salvatori
Dopo il ritorno al governo del Movimiento de Libertação de São Tomé e Príncipe (che aveva aggiunto nel 1990 al suo nome la dicitura Partido Social Democratico, MLSTP-PSD), uscito vincente dalle elezioni politiche del 1994, e la nomina a primo ministro di C. da Graça, la crisi sociale del paese si acuì, da un lato per l'introduzione di nuove misure di austerità, dall'altro per le conseguenze drammatiche del crollo del prezzo del cacao (una delle fondamentali risorse del paese).
Sventato (agosto 1995), anche grazie alla mediazione dell'Angola, un colpo di Stato militare, nel dicembre 1995 il presidente M. Trovoada sostituì da Graça con A. Vaz d'Almeida, sempre del MLSTP-PSD, e nel tentativo di dare stabilità al paese venne formato nel gennaio 1996 un esecutivo di unità nazionale al quale, tuttavia, il Partido de Convergencia Democratica-Grupo de Reflexao (PCD-GR) decise di non prendere parte. Una nuova crisi di governo si ebbe nel settembre 1996, quando il partito di maggioranza ritirò il proprio sostegno all'esecutivo accusandolo di inefficienza e corruzione, ed ebbe come conseguenza la formazione di una nuova maggioranza formata dal PCD-GR e dal MLSTP-PSD, il cui esponente R. Wagner da Conceiçao Bracança Neto fu nominato primo ministro.
I rapporti tra il governo e il presidente erano nel frattempo diventati tesi e cominciarono a essere ventilate proposte di revisione costituzionale volte a limitare i poteri del capo dello Stato. Lo scontro tra Trovoada (che era stato riconfermato in carica con il 52,7% dei consensi nelle elezioni svoltesi nel luglio 1996) e il governo si esplicitò sul terreno della politica internazionale. La decisione presa da Trovoada di ristabilire le relazioni diplomatiche con Taiwan (luglio 1997) incontrò l'opposizione dell'esecutivo, preoccupato delle ripercussioni finanziarie che la conseguente rottura con la Cina avrebbe comportato, e venne ratificata solo in ottobre, dopo mesi di acceso dibattito.
In questi anni la situazione interna continuò a rimanere difficile, mentre crebbe l'indebitamento estero e il disagio dei dipendenti statali penalizzati direttamente dal deficit pubblico. Nel marzo 1998 uno sciopero generale degli impiegati dello Stato, che reclamavano il pagamento degli stipendi arretrati, paralizzò per tre giorni il paese, e il mese successivo anche le forze armate manifestarono il proprio malcontento per il mancato aumento di stipendio ripetutamente promesso.
Nel novembre 1998 si tennero nuove elezioni legislative. Il MLSTP-PSD si assicurò nuovamente la maggioranza dei seggi (31) contro i 16 andati all'Acçao Democratica Indipendente (ADI), il partito di Trovoada, e gli 8 vinti dal PCD. G. Posser da Costa, del MLSTP-PSD, assunse la carica di primo ministro. Nel corso del 1999 i rapporti tra presidente e primo ministro rimasero tesi, paralizzando di fatto la vita politica.