Vescovo di Ravenna (4º sec.); secondo una Vita composta nel 9º secolo da Liutolfo di Magonza, sarebbe stato un tessitore, di santa vita, con la moglie Vincenza e la figlia Innocenza. Presente all'assemblea per l'elezione del nuovo vescovo, S., miracolosamente designato all'alta carica da una colomba posatasi sul suo capo, avrebbe governato la sua diocesi per un tempo imprecisato. Di certo c'è solo che san S. è personaggio storico, che prese parte al Concilio di Serdica (343) e che morì il 1º febbr.; oggetto assai presto di fervido culto, la sua tomba, fuori di Classe, vide elevarsi intorno la basilica detta Severiana (sec. 6º, distrutta nel 15º), mentre sue reliquie furono portate a Grado (sec. 5º) e in Germania, a Magonza ed Erfurt (nel sec. 9º). È patrono dei filatori e tessitori di lana, delle guardie di polizia. Festa, 1º febbraio.