Pietro Apostolo, santo
Uno dei dodici apostoli. Secondo il Vangelo di Matteo (16, 17-19; cfr. Giovanni, 1, 42) il suo nome originario, reso in italiano come Simeone o, per lo più, come Simone, figlio di Giona, fu mutato in Pietro da Gesù stesso. Originario di Betsaida sulla riva nordorientale del lago di Gennesaret, viveva a Cafarnao esercitando il mestiere del pescatore, con il fratello Andrea. Dapprima seguace di Giovanni Battista, questi lo indirizzò a Gesù che lo ebbe tra i primi discepoli e a Cafarnao prese dimora in casa sua. Per la vita di P. dopo la morte di Cristo abbiamo, fino verso il 50, gli Atti degli Apostoli. Dopo la Pentecoste, P. iniziò a Gerusalemme la predicazione di Cristo e della sua messianità. Nel 42 il re Agrippa I di Giudea perseguitò i cristiani facendo decapitare l’apostolo Giacomo e arrestare P.; questi, miracolosamente liberato dal carcere, fuggì altrove. Infine P. compare nel cosiddetto Concilio di Gerusalemme per discutere il trattamento da riservare ai gentili, che per l’apostolato di Paolo cominciavano ad abbracciare il messaggio cristiano. Poi gli Atti non parlano più di lui, ma sappiamo che fu ad Antiochia, dove ebbe un aperto dissidio con Paolo, il quale lo accusò di ipocrisia per non volere più sedere a mensa con i gentili convertiti, dando così ragione a un costume tipicamente farisaico. Probabilmente P. fu anche a Corinto e infine a Roma. Che abbia vissuto e sia morto a Roma è affermato da varie testimonianze letterarie e archeologiche; non si conoscono l’anno esatto e il modo della morte di P.: molti storici pensano al suo martirio al tempo della persecuzione neroniana, verso il 64 o il 65 (si è proposta una più precisa datazione al 13 ott. 64, coincidente col dies imperii di Nerone); Tertulliano dice che fu crocifisso.