SANTA FIORA (A. T., 24-25-26 bis)
Paese e comune della Toscana, nella provincia di Grosseto, da cui dista 40 km. verso levante. Il paese giace sulle pendici meridionali del M. Amiata presso le sorgenti del fiume Fiora a 687 m. s. m., e conta 1850 abitanti, mentre il comune, vasto kmq. 89,12 ne conta 5467. Santa Fiora è uno dei centri più considerevoli della regione Amiatina, dal quale la montagna trae il nome comunemente usato nel posto a designarla.
Monumenti. - L'arte medievale e del Rinascimento ha dato impronta a buona parte della cittadina di Santa Fiora, tuttavia non insigne per grandi monumenti architettonici. L'edifizio più importante, la Pieve, intitolata alle Ss. Fiora e Lucilla, è ornato di un bellissimo complesso di opere robbiane. Andrea della Robbia vi eseguì infatti, con l'aiuto di scolari (specialmente nelle parti secondarie e nei gradini), il pulpito, un dossale con l'Incoronazione e uno con l'Assunzione; e il Battesimo di Cristo sul fonte. Restano anche nella Pieve varî oggetti di oreficeria, come un grazioso reliquiario di scuola senese del sec. XV (prima metà), e due busti bronzei di S. Monica e di S. Agostino, rispettivamente del 1773 e del 1767. Va anche ricordata la chiesa di S. Agostino; nella quale, più che una tavola di rozzo pittore senese degli ultimi del Trecento e alcuni busti-reliquiarî del '400, in legno colorato, sono notevoli un bel Crocefisso ligneo del sec. XIV, oggi ridipinto, di semplici forme dolorose, e una Madonna col Bambino, in legno policromo, della scuola di Iacopo della Quercia. Affreschi di Francesco Nasini (1640) nella chiesa della Madonna delle Nevi; e altre opere d'arte di minor interesse si trovano in varî luoghi.
Storia. - Fin dai primi del sec. XI vi signoreggiavano gli Aldobrandeschi, feudatarî potentissimi d'origine salica, di cui fa menzione anche Dante (Purgat., VI, 111 e XI, 58 segg.). Nel 1439, per il matrimonio di Bosio di Muzio Sforza con Cecilia, figlia del conte Guido ultimo degli Aldobrandeschi di Santa Fiora, la contea passò agli Sforza Attendolo, che nel 1471 si diedero in accomandigia al comune di Siena. Con atto 9 dicembre 1633 il conte Mario di Alessandro Sforza vendette per 466.000 scudi romani la sovranità di Santa Fiora al granduca Ferdinando II, che gliela concesse in feudo. Federico II Sforza, ammogliatosi (1674) con donna Livia Cesarini, assunse il cognome Sforza-Cesarini, e s'intitolò duca di Segni e conte di Santa Fiora. Nel 1789 il granduca Leopoldo avocò il feudo alla corona di Toscana indennizzando Francesco Sforza-Cesarini con la concessione del Priorato di S. Miniato nell'ordine di Santo Stefano.
Bibl.: G. Ciacci, Gli Aldobrandeschi nella storia e nella Divina Commedia, Roma 1935.