Santa alleanza
Dichiarazione politica, poi sistema politico che regolò la vita dei principali Stati europei dal 1815 al 1830. La dichiarazione, firmata a Parigi (1815) da Alessandro I di Russia, Federico Guglielmo III di Prussia e Francesco II d’Austria, fu voluta soprattutto dallo zar. In essa veniva affermato il principio che i tre sovrani rappresentanti delle confessioni ortodossa, protestante e cattolica dovevano restare sempre uniti come fratelli e governare i popoli con paterna sollecitudine, per alimentare lo spirito di fratellanza evangelica e l’amore della religione, della pace, della giustizia. Alla S.a. aderirono in seguito i re di Francia, dei Paesi Bassi, di Svezia e di Sardegna; fecero eccezione papa Pio VII e il principe reggente d’Inghilterra. Tuttavia il ministro degli Esteri britannico R.S. Castlereagh promosse il rinnovamento (1815) della Quadruplice alleanza con Austria, Prussia e Russia stipulata nel 1814, che fu la base concreta della cd. politica dei congressi, condotta in seguito dalle potenze alleate. A opera del cancelliere austriaco C. von Metternich la S.a. venne strumentalizzata ai fini della conservazione politico-sociale in Europa, imposta dovunque risorgesse l’idea rivoluzionaria. La repressione dei moti italiani del 1820-21 e la campagna spagnola del 1823 rappresentarono l’apogeo della S.a., che entrò in crisi con la Rivoluzione francese del 1830.