SANSEVERINO Ferrante, principe di Salerno
Nato a Napoli il 18 gennaio 1507, da Roberto e da Marina d'Aragona, sposò Isabella, unica figlia di Bernardo Villamarino conte di Capaccio, ammiraglio aragonese. Prese parte alla battaglia di Capo d'Orso e vi fu fatto prigioniero insieme con il marchese del Vasto e Ascanio Colonna. Fu a Bologna a rappresentare il patriziato napoletano, all'incoronazione di Carlo V, che seguì a Tunisi, ad Algeri e poi in Spagna. Capitano generale della fanteria italiana in Lombardia, nelle guerre tra Spagna e Francia, si trovò alla rotta di Ceresola e salvò, con la sua perizia, le truppe affidategli. Quando si trattò di istituire anche a Napoli il tribunale dell'inquisizione all'uso di Spagna, fu ambasciatore dei Napoletani presso l'imperatore, per evitare che si procedesse alla costituzione di questo tribunale inviso al popolo. Ritornato a Napoli ebbe accoglienze magnifiche, tanto da suscitare la gelosia del viceré Pietro de Toledo. Venuto in urto con quest'ultimo e poi anche con la corte spagnola, riparò in Francia dove fu bene accolto dal re Enrico II. Dichiarato ribelle dagli Spagnoli, tutti i suoi feudi, estesissimi, furono confiscati. Morì in Francia e con lui si estinse il ramo primogenito dei Sanseverino.
Bibl.: S. Ammirato, Delle famiglie nobili napoletane, I, Firenze 1580; L. Amabile, Il Santo Officio della Inquisizione in Napoli, Città di Castello 1892.