Petraglia, Sandro
Sceneggiatore e regista televisivo e cinematografico, nato a Roma il 19 aprile 1947. Dalla metà degli anni Settanta P., in particolare con Stefano Rulli e in collaborazione con registi già affermati ma anche emergenti, ha indagato con attenzione e sensibilità documentaristica la realtà sociale italiana, dimostrando al contempo versatilità e abilità nel costruire storie di respiro popolare che hanno incontrato il favore del pubblico. Per Il portaborse (1991) di Daniele Luchetti ha vinto, insieme a Rulli e al regista, il David di Donatello per la migliore sceneggiatura.Dopo essersi laureato in filosofia all'Università degli Studi di Roma, insieme a Rulli, che aveva conosciuto in facoltà, iniziò a lavorare come critico cinematografico per riviste politicamente impegnate come "Ombre rosse" e "CinemaSessanta". Fondata la Cooperativa 11 mar-zo cinematografica, P. e Rulli scrissero e diressero, insieme a Silvano Agosti e a Marco Bellocchio, i documentari Matti da slegare (1975), sulla condizione dei manicomi italiani, e La macchina cinema (1978), film-inchiesta televisivo. Con Bellocchio collaborarono inoltre alla sceneggiatura di Marcia trionfale (1976) e all'adattamento televisivo del čechoviano Il gabbiano (1977). Nel corso degli anni Ottanta, P. ha alternato l'attività cinematografica a quella per la televisione, e per quest'ultima ha scritto, insieme a Rulli, la popolare serie sulla mafia La piovra (dalla terza alla sesta serie, 1986-1992) in cui si sono evidenziati i punti di forza della scrittura dei due sceneggiatori, cioè la capacità di combinare l'impegno sociale e il lavoro di documentazione al gusto per un racconto popolare. Nel decennio successivo, sempre in coppia con Rulli, P. ha mantenuto o avviato collaborazioni con registi emergenti quali Luchetti (oltre Il portaborse, vanno ricordati Arriva la bufera, 1993; La scuola, 1995; I piccoli maestri, 1998), Carlo Mazzacurati (Il toro, 1994; Vesna va veloce, 1996) e Marco Risi (Mery per sempre 1989; Il muro di gomma, 1991), e ha firmato sceneggiature chiave del nuovo cinema cosiddetto neo-neorealista, incluse quelle di Il ladro di bambini (1992) di Gianni Amelio, Poliziotti (1995) di Giulio Base e Pasolini un delitto italiano (1995) di Marco Tullio Giordana. Da solo P., oltre ad aver diretto alcuni documentari, ha scritto per Nanni Moretti Bianca (1984) e La messa è finita (1985), per Luchetti Domani accadrà (1988), per Peter Del Monte Giulia e Giulia (1987), per i fratelli Taviani Fiorile (1993), per Roberto Faenza Marianna Ucrìa (1997). Ha mostrato inoltre interesse e disponibilità a puntare su progetti e nomi nuovi, realizzando sceneggiature per gli esordienti Claudio Sestieri (Dolce assenza, 1986), Wilma Labate (Ambrogio, 1992; La mia generazione, 1996; Domenica, 2001) e Riccardo Milani (Auguri professore, 1997; La guerra degli Antò, 1999).L'impegno televisivo con Rulli è proseguito con la scrittura di Don Milani ‒ Il priore di Barbiana (1997) e Come l'America (2001), entrambi diretti da Antonio e Andrea Frazzi, La vita che verrà (1999) di Pasquale Pozzessere e La meglio gioventù (2003) di Giordana, approdato poi al cinema.