SAN MARTINO d'AGLIÈ
. Nobile famiglia piemontese, ramo dei conti del Canavese, staccatosi col figlio di Ardizzone II (morto prima del 1141) Oberto, che sposò Teodosia di Romagnano. Il figlio di Oberto, Martino, fu signore di Agliè e di Rivarolo. Verso la metà del secolo XVI un Manfredo è qualificato conte; il suo primogenito Nicolò, morto nel 1608, fu governatore del marchesato di Saluzzo e cavaliere dell'Annunziata; un figlio di questo, Giulio Cesare, fu infeudato di S. Germano nel 1610 con titolo marchionale e, insieme col fratello Lodovico nel 1633, anche di San Damiano, pure con titolo marchionale. Lo stesso Lodovico fu aio dei duchi Francesco Giacinto e Carlo Emanuele II, cavaliere dell'Annunziata e sovrintendente generale delle Finanze. Figli di Giulio Cesare furono Ottaviano e Carlo, nonché Filippo, che fu favorito della duchessa di Savoia Cristina di Francia, detta "Madama Reale" per la sua origine regia, la quale resse lo stato dopo la morte di Vittorio Amedeo I, durante la guerra civile di Piemonte. Arrestato per ordine del Richelieu, rimase prigioniero in Francia fino alla morte di questo.
Figlio di Ottaviano fu Carlo Luigi, gran tesoriere, maresciallo di campo, governatore di Cuneo, che nel 1685 ottenne il privilegio di tenere in Torino due fiere annuali, di cui è conservato il ricordo in una lapide murata ancora attualmente sotto i portici, detti appunto "della fiera", del palazzo di S. Germano nella Piazza Castello di Torino. Da un Casimiro, nato nel 1763, deriva il ramo ora esistente, rappresentato dal marchese Emanuele San Martino di San Germano, gentiluomo di palazzo di S. M. la regina.
Bibl.: Schede Manno, nella biblioteca di S. M. il re in Torino; I. Spreti, Enciclopedia storico nobiliare italiana, Milano 1928-32; G. Claretta, I marmi scritti della città di Torino, Torino 1899.