SAN LUIS POTOSÍ (A. T., 148)
POTOSÍ Città e municipio del Messico, capitale dello stato dello stesso nome, sulla ferrovia da Città di Messico a Monterrey; contava 74.003 abitanti nel 1930 e superava gli 80.000 nel 1935. Sorge a 22° 9′ lat. N. e a 1877 m. s. m. in una fertile conca circondata da gruppi di monti (di San Miguelito, La Pila, San Jerónimo, San Pedro, Cuesta, ecc.) e percorsa dai rami sorgentiferi del Rio Verde, subaffluente del Pánuco; la città gode di un clima temperato (15°,8 di media annua, con 19°,2 in giugno e 12°,3 in gennaio) ma asciutto, essendo la piovosità media di appena 319 mm. all'anno. Costruita su di un piano regolare, ha vie non larghe ma diritte, e ampie piazze, tra cui bellissima, al centro della città, la piazza Hidalgo, col monumento all'eroe; ad essa segue la vasta Alameda, giardino alberato e pittoresco. Possiede numerosi edifici pubblici notevoli, come il vescovado, il Palazzo del governo, la zecca, la cattedrale, costruita nel 1701, con due grandi torri barocche e le cupole ricoperte da azulejos, la chiesa di San Augustín e quella del Carmen, attribuita al Tresguerras. Centro ferroviario e commerciale importante, S. Luis possiede cotonifici, zuccherifici, fabbriche di sigari, di birra, di mobili e una fonderia di metalli, ed è anche notevole città di cultura, con molte scuole primarie e medie, una biblioteca, e un'università con facoltà di medicina e di giurisprudenza.
Lo Stato di San Luis Potosí. - È situato sull'altipiano centrale del Messico, ma esteso anche sulla Sierra Madre Orientale e sul versante marittimo della stessa fino quasi a raggiungere il bassopiano di Veracruz, comprendendo cioè una parte della Huaxteca. Confina con gli stati di Nuevo León, Tamaulipas e Veracruz ad E., Hidalgo e Guanajuato a S., e Zacatecas a O.; misura kmq. 63.241 di superficie e nel 1930 contava 579.831 ab. (densità 9 ab. per kmq.). Il territorio si presenta assai vario, specialmente nelle sezioni meridionale e orientale, dove è attraversato dalla Sierra Madre Orientale e dalle numerosissime catene minori che da quella si protendono verso ovest e verso nord: alcune di queste serie di alture sono famose per la ricchezza dei loro giacimenti minerarî, come la Sierra Gorda, la Sierra de Guadalcazar e la Sierra de Catorce.
La sezione più accidentata e quindi più pittoresca è quella di sud-est, la cosiddetta Huaxteca Potosina, nella quale la piovosità è abbondante, specie nel versante esterno verso il Golfo del Messico, e in cui, per effetto dell'altitudine, la ricca vegetazione passa dal tipo nettamente tropicale a quello di media e alta montagna. La parte occidentale dello stato invece è meno montuosa e vi si trovano grandissime pianure, come quella del Venado e la valle del Salado, ma l'aridità del clima è tale che vi predomina la steppa desertica: così assai vivo è il contrasto tra la regione di levante, più elevata con monti coperti di boschi e vallate fertili, e la regione di ponente con distese riarse e solo in parte coperte da cespugli spinosi e da piantagioni di maguey e di altre piante xerofile.
Il clima, caldo e umido nella Huaxteca, è invece temperato e anche fresco nel resto del paese; i fiumi scarsi nel complesso e quasi sempre privi di acque, tranne nella stagione delle piogge, sono tributarî del Río Pánuco.
L'agricoltura è limitata alle zone piovose o facilmente irrigabili del SE. e alle pendici delle Sierre: oltre ai prodotti soliti (cereali, legumi, frutta), si ottengono zucchero e caffè e anche riso e tabacco nella zona orientale, mentre l'altipiano fornisce l'ixtle, fibra estratta dalle foglie dell'Agave heteracantha (7000 tonn. annue), la gomma di guayule (800 tonn.), il pulque (1800 barili). Il patrimonio zootecnico nel 1924 contava 54.400 bovini, 13.000 cavalli, 76.000 muli e asini, 24.000 suini e 160.000 tra pecore e capre.
Purtroppo lo sviluppo agricolo, oltre che dalle difficoltà del clima, è ostacolato dal predominio del latifondo: nel 1910 la proprietà terriera era in mano di appena 1745 persone, cosicché il 98,2% delle famiglie rurali era senza terra propria. Anche qui però, a partire dal 1915, si svolse l'opera del governo con la ricostituzione delle proprietà comunali e con la distribuzione di terre alle famiglie coloniche.
Ma la ricchezza più nota di S. Luis è quella mineraria (oro, argento, rame, piombo, mercurio, manganese), sfruttata specialmente nella Sierra Gorda, attorno alla capitale, e nei distretti di Cerritos, Guadalcazar e Catorce.
Le industrie sono poco sviluppate; notevoli soltanto due stabilimenti per la lavorazione dei minerali, di cui uno nella capitale e uno a Matehuala presso Catorce. Buone le comunicazioni ferroviarie che collegano San Luis con Messico, Monterrey, Zacatecas e con Tampico, porto di sbocco sull'Atlantico.
I centri principali, oltre alla capitale, sono Catorce, Matehuala e Cedral nel distretto minerario settentrionale, Salinas al confine occidentale della zona arida donde si trae il sale, Maíz, Valles e Tancanhuitz sui pendii della Sierra Madre e Tamazunchale sul Río S. Juan nella Huaxteca Potosina.