SALVIGNI, Pellegrino
– Nacque a Imola nel 1777 o nel 1779 da Sebastiano e da Teresa Mattioli.
Studiò a Pavia, dove ebbe come maestro Luigi Valentino Brugnatelli, dal quale fu profondamente influenzato per quanto riguarda la nuova nomenclatura chimica (come l’adozione del termine 'septone' al posto di azoto) e la teoria della combustione termossigena. Salvigni aprì una scuola di chimica a Pavia, per la quale progettò la sua opera Lezioni di chimica elementare. Il primo tomo fu pubblicato a Milano nel 1802, ma nello stesso anno, con decreto napoleonico del 25 dicembre, fu scelto come professore di chimica generale all’Università di Bologna, mentre dal 1800 esercitava la professione medica nell’ospedale di Imola.
Poiché il piano degli studi e di disciplina delle Università nazionali del 31 ottobre 1803 prevedeva che ogni professore pubblicasse o adottasse un libro di testo a stampa, egli ripubblicò il primo volume delle sue Lezioni di chimica elementare e poi (1804) ne aggiunse un secondo, per un totale di 31 lezioni.
Le lezioni spaziavano dalla discussione delle varie teorie dell’affinità, alla trattazione dell’idrogeno e della natura composta dell’acqua, alla cristallografia. Il corso descriveva inoltre natura, proprietà, composizione, affinità di 29 corpi semplici e dei loro composti attraverso numerosi esperimenti, molto semplici e con sostanze di uso comune o facilmente reperibili. Tre lezioni erano dedicate alla descrizione degli strumenti scientifici che il chimico doveva conoscere.
La seconda opera di Salvigni è costituita dai Ragionamenti, che raccoglievano quattro discorsi da lui tenuti in occasione del conferimento di lauree in chimica, in legge e in medicina presso l’Università di Bologna. Alcuni furono stampati singolarmente o appaiati, oppure raccolti in un unico volume (Salvigni 1816).
Il primo Ragionamento (1806) descriveva l’opera del medico britannico John Mayow (1641-1679), Tractatus quinque medico-physici (1674), e la sua teoria del nitro-aereo, che aveva proprietà molto simili all’ossigeno. Nel secondo Ragionamento Salvigni dimostrava che Antoine-Laurent de Lavoisier, Joseph Priestley e Carl Wilhelm Scheele, gli scopritori ufficiali dell’ossigeno nel secolo successivo, non conoscevano l’opera di Mayow. A questi due ragionamenti era collegata una Nota a proposito di un medico imolese contemporaneo di Mayow, Lodovico Maria Barbieri (1662-1728), che conosceva l’opera del britannico e la sviluppò con esperienze originali, e la cui opera Spiritus nitro-aerei operationes in microcosmo (1680) rimase ugualmente ignorata. Il terzo Ragionamento (1804) riguardava l’attitudine chimica, fisica ed economica di oro, argento e rame alla monetazione. Oro e argento possedevano «pregio reale ed intrinseco, pregio uguale tanto nelle masse divise quanto nelle indivise, pregio stabile, prezzo d’insensibile alteramento, lunga conservazione, difficile contraffacimento, facile ricognizione, e agevole trasporto» (ibid., p. 63), il che li rendeva molto adatti a farne moneta. Il quarto Ragionamento verteva sulle esperienze della chimica, le cui caratteristiche erano di essere «l’espressione immediata delle nostre sensazioni e hanno tanta verità quanta le sensazioni stesse» (ibid., p. 82-83); di essere eseguibili e ripetibili da qualsiasi sperimentatore; di richiedere poco tempo per essere svolte. Queste caratteristiche rendevano la chimica una scienza esatta.
A Salvigni competeva anche la direzione del laboratorio chimico annesso al corso di chimica, che egli condivideva con il professore di chimica farmaceutica Francesco Maria Coli (1747-1828). I due si adoperarono per ammodernare e incrementare le attrezzature e la strumentazione del laboratorio, acquistando strumenti anche dalla Francia tramite il chimico francese Louis Nicolas Vauquelin.
Nel 1806, per ordine del governo, Salvigni compilò il catalogo di tutti i libri e manoscritti di chimica presenti nella Biblioteca dell’Ateneo bolognese, corredandoli di brevi annotazioni sul contenuto e sulla qualità scientifica delle opere. Nello stesso anno fu inoltre membro della direzione medica e membro della commissione per la prova pratica per l’esercizio della professione medica. Fu vicereggente dell’Ateneo bolognese nell’anno 1806-7; reggente nel 1812-1813, e di nuovo vicereggente nel 1813-14. Nel 1814-15 ricoprì la carica di ispettore generale della Pubblica Istruzione. Nel primo trimestre del 1815 tenne anche il corso di igiene presso la facoltà di medicina.
Il decreto napoleonico del 24 maggio 1806 istituì tre Zecche monetarie nel Regno d’Italia, a Milano, Bologna e Venezia (sede della direzione generale delle Monete). Nel 1806 Salvigni fu nominato direttore di quella di Bologna. Con la Restaurazione, la Zecca bolognese tornò a essere dipendente da quella pontificia di Roma: Salvigni mantenne il suo incarico di direttore, ma nel 1817 dovette abbandonare l’insegnamento perché questo era diventato incompatibile, per ragioni di tempo, con la sua nuova carica aggiuntiva di direttore dei quattro uffici del Bollo oro e argento delle Legazioni. Salvigni diresse la Zecca fino al 1835, quando Gregorio XVI riorganizzò il sistema monetario degli Stati pontifici.
Oltre a svolgere attività istituzionali, Salvigni possedeva una fabbrica di cremor tartaro (bitartrato di potassio, KC4H5O6) a Sogliano del Rubicone. Essendo facoltoso, creò un legato di 15 scudi volto a incoraggiare ogni anno lo studente di chimica e farmacia distintosi per lode e profitto.
Nel 1824 Salvigni incaricò lo scultore Innocenzo Giungi (1797-1841) di costruire il monumento funerario per sé e per la sua famiglia alla Certosa di Bologna.
Qui fece traslare le spoglie della moglie Monica Soglia (1778-1822) e del fratello Domenico Salvigni (1777-1818), che fu soprintendente dell’amministrazione dei Sali e Tabacchi nel Piceno. Qui fu sepolto anche il figlio di Salvigni, Cesare (1809-1840), che fu segretario all’ufficio della Zecca bolognese.
Morì a Bologna il 18 giugno 1841.
Opere. Lezioni di chimica elementare applicata alla medicina e alle arti, 2 voll., Bologna, 1802-1804; Compendio di un discorso sull'attitudine chimica fisica economico-politica dell'oro dell'argento e del rame alla monetazione letto dal professore Pellegrino Salvigni nel conferimento di laurea l'anno 1804, Bologna (s.d. ma 1804); Ragionamenti chimici letti nell'Università di Bologna da Pellegrino Salvigni nel corso di vari anni per conferimento di lauree. Con una nota importante in fine, Bologna 1816; Due ragionamenti sulle teorie chimiche di Lavoisier di Giovanni Mayow e di Lodovico Barbieri estratti dall'opera contenente i ragionamenti chimici letti nel conferimento di lauree da Pellegrino Salvigni, Bologna 1818; Alli signori Giuseppe Mazio, e Luigi Casinelli. Lettera del Sig. Salvigni sulla riforma del sistema monetario (14 dic. 1834), Bologna 1834.
Fonti e Bibl.: Bologna, Archivio di Stato, Università di Bologna, n. 466, titolo II: Musei e stabilimenti scientifici. Chimica, clinica e spedale (1803-1824); Biblioteca Universitaria, ms. 2182: P. Salvigni, Catalogo de’ libri chimici della Biblioteca della R. Università di Bologna diviso in otto classi con appendice di manoscritti (1806).
G. Zecchi, Collezione dei monumenti sepolcrali del cimitero di Bologna, III, Bologna 1827, n. [NOTA 2] 108; S. Mazzetti, Repertorio di tutti i professori antichi, e moderni della famosa Università, e del celebre Istituto delle Scienze di Bologna …, Bologna 1848, n. 2765; A. Negri, Il Comune d’Imola: dalla costituzione del Regno alla fine del secolo 19.: 1859-1900: notizie storiche e statistiche, Imola 1907, pp. 192 s.; F. Gasnault, La cattedra, l’altare, la nazione. Carriere universitarie nell’Ateneo di Bologna, 1803-1859, Bologna 2001, pp. 211 s.; M. Taddia - A. Musiani, La chimica nei libri di testo del periodo napoleonico. L’esempio dei Cours di Jacotot con un parallelo italiano, in CnS. La chimica nella scuola, XXIV (2002), n. 1, pp. 3-12; R. Seligardi, Gli speziali tra nuova chimica e nuovo regime: la chimica farmaceutica a Bologna nel periodo napoleonico, in Atti del IX Convegno nazionale di storia e fondamenti della chimica, Modena... 2001, a cura di P. Mirone, Roma 2002, pp. 171-182; M. Taddia, I Ragionamenti di P. S., ovvero un contributo bolognese al dibattito su Lavoisier, in Atti del X Convegno nazionale di storia e fondamenti della chimica, Pavia... 2003, a cura di M. Ciardi - F. Giudice, Roma 2004, pp. 247-264; R. Seligardi, La nuova chimica e i suoi usi: un confronto tra due manuali universitari contemporanei (1802) nel contesto bolognese, ibid., pp. 265-276.