Nome generico delle varie specie di piante del genere Salix e dei vimini ottenuti dai rami di alcune di queste (Salix alba, Salix viminalis, Salix purpurea ecc.).
Il genere Salix, della famiglia Salicacee, comprende numerose specie (v. fig.) di alberi o arbusti diffusi quasi esclusivamente nell’emisfero boreale, frequenti nei luoghi umidi, come le rive dei corsi d’acqua, suoli torbosi ecc. I s. hanno foglie alterne, stipolate, per lo più allungate; i fiori dioici sono riuniti in amenti, quelli maschili hanno 1, 2 o 3-6 stami, mentre i femminili hanno un pistillo bicarpellare uniloculare, che dà una capsula deiscente in due valve con numerosi semi provvisti alla loro base di un ciuffo di peli. Sono note varie centinaia di ibridi, naturali e artificiali, spesso coltivati come piante ornamentali. Particolarmente diffuso nei giardini è Salix babylonica, detto s. piangente (fig. C), originario della Cina, distinto per i rami molto lunghi e pendenti; si moltiplica soltanto per talee, sicché tutte le piante coltivate in Europa provengono in definitiva da rami di piante femminili, introdotte dal Medio Oriente.
Il legno di s. è bianco, facilmente lavorabile ma poco durevole. In passato veniva utilizzato per sedie, mastelli, botti o per farne un carbone particolarmente usato nella fabbricazione delle polveri da sparo. La corteccia dei rami giovani di varie specie di s., ridotta in strisce sottili è utilizzata in erboristeria come antireumatico, antitermico e astringente. Ha sapore amaro e contiene salicina (0,5-4%) e tannino (10-12%). In passato veniva anche usata per la concia delle pelli e dava un cuoio chiaro, morbido, dall’odore caratteristico, detto cuoio di Russia.
Le Salicacee sono una famiglia di piante Dicotiledoni, ordine Malpighiali, comprendenti alberi o arbusti chiaramente monofiletici sulla base di caratteri sinapomorfi (➔ cladismo) relativi ai fiori nudi, dioici, disposti in amenti eretti o penduli, i sepali più o meno vestigiali e i semi con ciuffo basale di peli per la disseminazione anemocora. Alcuni sistematici in passato hanno considerato le Salicacee come una famiglia primitiva per l’infiorescenza ad amento e le hanno poste tra le Amentifere, un gruppo polifiletico comprendente anche Betulacee, Fagacee, Iuglandacee e Platanacee. Al contrario, sembra che i fiori altamente ridotti delle Salicacee non siano affatto primitivi e che l’impollinazione anemofila si sia evoluta numerose volte all’interno delle Angiosperme. Le Salicacee sono diffuse in prevalenza nell’emisfero boreale, e vengono ascritte ai generi Populus (➔ pioppo) e Salix.
La salicina è un glicoside, di formula C6H11O5OC6H4CH2OH, contenuto nella corteccia del s. e del pioppo: si presenta in prismi o lamelle romboidali, bianchi, splendenti, inodori, di sapore molto amaro, solubili in acqua e in alcol, insolubili in etere. È dotata di azione antireumatica e antipiretica.