SAKHMIS (Skhmt: il nome è soltanto un appellativo: la possente)
Dea leonessa egiziana, venerata a Memfi assieme allo sposo Ptaḥ e al figlio Nefertum. Il suo primitivo luogo di culto è però probabile che fosse alquanto più a N a Rohsu, presso Letopolis. Di carattere bellicoso S. impersona la forza distruggitrice del fuoco, che, come il serpente regale, ella scaglia dalla sua bocca, ed è l'apportatrice della pestilenza (in questo aspetto appare nel "Mito della distruzione degli uomini"). Ha anche funzioni regali come madre e protettrice del faraone, ed è talora identificata con l'ureo.
Come signora delle pestilenze ella assume funzioni apotropaiche di protezione contro tali flagelli e ciò la rende patrona dei medici e dei maghi; in età tarda diventa madre di Imhotep. Spesso è connessa o identificata con altre dee quali Tefnut, Bastet, Shesemtet, Mut. L'iconografia di S. è ben nota in rappresentazioni dipinte o a rilievo e a tutto tondo, e tra queste ultime sono particolarmente numerose le statue provenienti dal tempio di Mut a Karnak edificato da Amenophis III, e dal tempio funerario del medesimo sovrano a Tebe O (si pensa che nel solo tempio di Karnak se ne trovassero più di cinquecento). Il suo aspetto è di donna con testa leonina, ricoperta dalla parrucca tripartita e sormontata da un disco solare con ureo. Indossa la tunica arcaica che da sotto il seno scende fino alle caviglie, sostenuta da due larghe bretelle spesso ornate da rosette incise. In una mano tiene il segno della vita (la sinistra nelle statue sedute e la destra in quelle stanti) e nell'altra (quando è stante) lo scettro w',d, a fiore di papiro, caratteristico delle divinità femminili.
Bibl.: G. Roeder, in Roscher, IV, 1909-15, c. 580-595, s. v. Sechmet; A. M. Lythgoe, Statues of the Goddess Sekhmet, in Bull. Metr. Mus. of Art, XIV, Suppl., ott. 1919, passim; H. Gautier, Les statues thébaines de la déesse Sakhmet, in Annales du Service des Antiquités de l'Égypte, XIX, 1920, p. 117-207; K. Sethe, Zu den Sachmet-Statuen Amenophis III, in Zeitschrift für aeg. Sprache und Altertumskunde, LVIII, 1923, p. 43-44; H. Gauthier, Une nouvelle statue thébaine de la déesse Sakhmet, in Annales du Service des Antiquités de l'Égypte, XXVI, 1926, p. 95-96; B. Porter-R. L. B. Moss, Topographical Bibliography, II, Oxford 1929, p. 93; H. Bonnet, in Reallexikon der ägyptischen Religionsgeschichte, Berlino 1952, s. v. Sachmet.