LOTZE, Rudolph Hermann
Filosofo tedesco, nato in Bautzen il 21 maggio 1817, studiò medicina e filosofia all'università di Lipsia, ove ebbe come maestri G. Fechner e Chr. H. Weisse. Professore dopo il 1842 a Gottinga e a Berlino, vi morì il i° luglio 1881.
Ultimo dei grandi filosofi sistematici tedeschi del sec. XIX, il L. è caratterizzato da una tutta speciale elasticità teoretica e da un vivo interesse per i problemi particolari; perciò il suo pensiero presenta un processo continuo di sviluppo, la cui linea di continuità è data dal problema che, come già al Fechner, così al L. offre l'incrocio di due correnti speculative contrastanti; il teismo speculativo, da un lato, erede della deformazione teologica dell'idealismo e dell'ultima speculazione schellinghiana, trasmessogli dal Weisse; la concezione matematico-meccanica della realtà dall'altro, come fondamento delle scienze naturali.
Il L. mira a una sintesi dei due punti di vista (Leibniz). La concezione meccanica del reale è indubbiamente valida, ma è tuttavia necessario riconoscerne i limiti (Kant). Nel primo periodo il L. afferma il carattere fenomenico della conoscenza scientifica, cui oppone l'intuizione del bene, come rivelazione dell'Assoluto. Successivamente s'accentua questa tendenza realistico-metafisica. La conoscenza scientifica, infatti, coglie solo le relazioni esterne del reale, ma non il reale stesso nel principio della sua individuale sussistenza (Herbart). La natura delle cose può rivelarsi solo per analogia dell'esperienza interiore (Schopenhauer). Ogni realtà deve quindi concepirsi come una monade spirituale e l'universo è l'azione reciproca degli infiniti centri di vita cosciente di vario grado (Leibniz). Questa gerarchia di gradi e la loro implicazione già accennano a un ordine teleologico dell'universo, ma questo si rivela più chiaramente nell'osservazione della vita spirituale dell'uomo, che appare dominata da un ordine di valori universali ed eterni che trascendono il suo essere particolare e valgono per lui come assolute leggi ideali. Principio di quest'ordine finalistico della realtà che giunge a coscienza di sé nell'anima umana è Dio, concepito dal L. come assoluta personalità, la cui energia di vita, che da sé s'espande per ritornare in sé con un amore infinito, è la fonte interiore della vita di tutto l'essere (nell'ultimo periodo il L. accentua, più che il momento di trascendenza della personalità divina, quello dell'immanenza della sua attività nel mondo, in cui si risolvono le attività particolari dei singoli individui). A questa generale teoria metafisica si connettono una psicologia a indirizzo spiritualistico; una logica come teoria delle forme universali del pensiero, la cui sussistenza spirituale è concepita dal L. non come il riflesso di una realtà obiettiva, e neppure come prodotto di una funzionalità psicologica, ma come pura validità logica; un'etica come teoria dei puri valori morali, i quali si rivelano nel sentimento, e finalmente una filosofia della religione, per cui il più alto grado di vita spirituale consiste nella beatitudine, partecipazione gaudiosa alla totalità della vita e dell'amore divino.
L'influenza della filosofia lotziana, contrastata in Germania dal positivismo e dalle correnti critiche e neoidealistiche, si fece sentire in Inghilterra, Francia e Italia sui tentativi di accordare i metodi e i risultati della scienza con i principî di una metafisica spiritualistica.
Opere principali: Metaphysik, Lipsia 1841; Logik, Lipsia 1843; Medizinische Psychologie oder Physiologye der Sele, Lipsia 1852; Mikrokosmos, Ideen zur Naturgeschichte und Geschichte der Menschheit, voll. 3, Lipsia 1856-58; 5ª ed., 1909 (traduz. italiana, Pavia 1911-14); Geschichte der Ästhetik in Deutschland, Monaco 1868; System der Philosophie, It Logik, II Metaphysik, Lipsia 1874-79; 2ª ed., 1912, traduz. inglese e francese. Si aggiungano la raccolta di Kleine Schriften, voll. 2, Gottinga 1885-89 e l'edizione delle lezioni (Lipsia 1881-1883).
Bibl.: E. Pfleiderer, Lotze's philosophische Weltanschauung, 2ª ed., Berlino 1884; E. v. Hartmann, Lotze's Philosophie, Lipsia 1888; R. Falkenberg, H. L., I, Stoccarda 1901; L. Ambrosi, L. e la sua filosofia, Roma 1912; M. Wentscher, H. L., I, Heidelberg 1913; Fechner und L., Monaco 1925.