rotassano
Sistema supramolecolare costituito da almeno due componenti molecolari tenuti insieme da un vincolo di tipo meccanico. Il tipo più semplice di rotassano è il [2]rotassano (il numero tra parentesi quadrate indica il numero di componenti molecolari), costituito da una molecola ad anello (host) in cui è infilata una molecola filiforme (guest) alle cui estremità vi sono due gruppi ingombranti (stopper) che impediscono l’allontanamento dell’anello dal componente filiforme. Le strategie di sintesi più efficienti sfruttano vari tipi di effetto templato o processi di auto-assemblaggio dovuti alla presenza di siti di riconoscimento (stazioni): il componente filiforme si infila nel componente ad anello grazie all’effetto templante, per esempio di uno ione metallico, o a particolari interazioni che si instaurano tra i siti di riconoscimento. In seguito alla derivatizzazione delle estremità del componente filiforme si ottiene quindi il rotassano. I rotassani sono tra i sistemi supramolecolari su cui si basano i più semplici prototipi di macchine molecolari artificiali. Nei rotassani, infatti, l’host macrociclico può muoversi lungo e/o attorno al guest filiforme. In un rotassano che contiene due stazioni (a e b) è possibile scambiare la posizione dell’anello tra i due siti di riconoscimento del filo mediante opportuni stimoli energetici. Il movimento dell’anello lungo il filo corrisponde, a livello molecolare, al movimento di una navetta (shuttle) lungo un binario. Macchine molecolari artificiali possono esistere in due stati diversi e interconvertibili mediante stimoli esterni, risultano interessanti anche dal punto di vista della logica binaria; tali sistemi potrebbero quindi essere utilizzati per realizzare componenti elettronici molecolari, come, per es., congegni in grado di elaborare o immagazzinare le informazioni (per es., memorie molecolari).
→ Elettronica molecolare; Macchine molecolari