Benedettina (n. 935 circa - m. forse dopo il 973). Nel convento di Gandersheim, nella Germania nord-occidentale, si dedicò, oltre che alle pratiche religiose del suo ordine, alla lettura dei classici (Virgilio, Stazio, Ovidio, Prudenzio, Boezio e soprattutto Terenzio). Di questa formazione sono chiara testimonianza i suoi numerosi componimenti poetici, fatti conoscere dall'umanista C. Celtis che li pubblicò nel 1501: sono un ciclo di leggende a carattere agiografico, un poemetto sull'imperatore Ottone I (Gesta Ottonis), uno sul suo convento (Primordia coenobii Gandeshamensis), e sei scene drammatiche (Abraham; Pafnutius; Calimachus; Dulcitius; Gallicanus; Sapientia), sull'unica falsariga del trionfo dell'amore divino sulle passioni terrene, notevoli per il tentativo di assorbire elementi classici in un contesto schiettamente medievale; su queste ultime soprattutto si è soffermata la critica, che vi ha visto uno dei primi esempî di "dramma sacro".