GABRIELLI, Rosso
Nacque presumibilmente a Gubbio da Pietro (o Petruccio) di Gabriello nella seconda metà del XIII secolo. Fu fratello di Bino e Cante.
Nel 1287 lo troviamo podestà di Fossombrone e nel 1290 podestà di Firenze, per il primo semestre; non fu quindi il podestà della giornata di Campaldino, come riferito dal Franceschini (p. 368) che riporta erroneamente la data del gennaio 1289 computata secondo lo stile fiorentino. È quindi erroneo anche un riferimento del Marzi (p. 400) che lo indica podestà nel giugno 1289.
Il G. fu il primo podestà di Firenze a ricoprire l'ufficio per soli sei mesi, anziché per un anno, decisione presa dai Fiorentini timorosi dei forti poteri assegnati al rettore forestiero per un così lungo periodo. All'inizio del suo incarico, era stata data al G. la "balia" (potestà) di punire tutti i colpevoli di reati non previsti nello statuto, a suo piacimento, applicando le pene che gli sembrassero proporzionate al reato e infliggendo nel corso dell'indagine anche la tortura. Proprio per questo, dopo aver deliberato in tal senso, i Fiorentini decisero, per equilibrare in parte l'aumento di poteri che era stato conferito al podestà, di assegnare da allora in poi l'incarico per un periodo più ridotto (appunto sei mesi).
Nel 1289 aveva avuto inizio la guerra di Firenze contro gli Aretini, che furono sconfitti nella battaglia di Campaldino (11 giugno); poco dopo le ostilità subirono una prima battuta d'arresto con l'inutile assedio di Arezzo. All'inizio del 1290 Firenze fu di nuovo costretta a mobilitare la popolazione, anche del contado, per poter disporre di un sufficiente numero di armati. In questa occasione il G. dovette punire coloro che si erano resi rei di frode in quanto, dopo aver già riscosso il soldo, avevano inviato un familiare al proprio posto. Nel corso della stessa guerra il G. si trovò inoltre a guidare parte delle milizie fiorentine. Il 6 aprile ricevette balia per organizzare i preparativi militari e a tale scopo nel mese di maggio nominava un vicario che lo sostituisse nelle funzioni podestarili. Durante le operazioni militari il G. condusse l'assedio al castello di Anghiari, nel territorio aretino, che durò fino a settembre quando il castello, arresosi, fu raso al suolo. In giugno, durante il viaggio di ritorno a Firenze attraverso il Casentino, una parte dell'esercito fiorentino devastò le terre del conte Guido Novello e demolì il castello di Poppi. Il 19 giugno 1290 il G. scriveva una lettera al proprio vicario e alle autorità cittadine, menzionando la protesta del conte per la demolizione di Poppi.
Nel 1291-92 (certamente fra il settembre 1291 e il luglio 1292) fu podestà di Roccacontrada (oggi Arcevia, in provincia di Ancona). Podestà a Siena nel primo semestre del 1293, ricoprì di nuovo lo stesso incarico a Roccacontrada nel 1294. Da un documento citato dal Marzi (p. 400) potrebbe sembrare che il G. sia stato capitano del Popolo di Firenze nel 1297, ma in effetti si tratta di un omonimo, originario di Città di Castello.
Ebbe vari figli, dei quali almeno Filippo ne continuò l'attività politico-militare. Si ignorano anno e luogo della sua morte.
Fonti e Bibl.: Archivio di Stato di Firenze, Capitoli, 30, c. 127; Signori, Dieci di Balia, Otto di Guardia, Missive, Originali, 2, c. 66; Archivio di Stato di Siena, Biccherna, 725, c. 823r; Le consulte della Repubblica fiorentina dall'anno 1280 all'anno 1298, a cura di A. Gherardi, I, Firenze 1896, pp. 345, 404, 418, 427; R. Davidsohn, Forschungen zur Geschichte von Florenz, Berlin 1896-1908, I, p. 232; IV, p. 540; G. Degli Azzi Vitelleschi, Le relazioni fra la Repubblica di Firenze e l'Umbria nel secolo XIV secondo i documenti del Regio Archivio di Stato di Firenze, Perugia 1904-09, I, p. 255; II, p. 12; Regesti di Rocca Contrada. Sec. XIII, a cura di V. Villani, Abbadia di Fiastra-Urbisaglia 1988, pp. 369, 371-374, 391; G. Villani, Nuova cronica, a cura di G. Porta, I, Parma 1991, p. 614; S. Ammirato, Istorie fiorentine, I, 1, Firenze 1647, p. 182; F.T. Perrens, Histoire de Florence, II, Paris 1877, pp. 309, 321; O. Lucarelli, Memorie e guida storica di Gubbio, Città di Castello 1888, p. 390; A. Vernarecci, Fossombrone dai tempi antichissimi ai nostri, Fossombrone 1903, pp. 283, 285; D. Marzi, La Cancelleria della Repubblica fiorentina, Rocca San Casciano 1910, p. 400; R. Davidsohn, Storia di Firenze, III, Firenze 1973, pp. 489 s., 588; G. Franceschini, Gubbio dal Comune alla signoria deiMontefeltro, in Storia e arte in Umbria nell'età comunale. Atti del Convegno (Gubbio 1968), Perugia 1971, pp. 368 s.