RONCEGNO (A. T., 24-25-26)
Borgo della provincia di Trento, sulla sinistra del fiume Brenta, a 505 m. s. m., in amena posizione sopra una spianata aprica e coperta di campi e di vigneti, limitata fra i torrenti Larganza e Chiavona e riparata verso N. dal M. Tesobbo. Roncegno è una delle principali stazioni di cura del Trentino, assai frequentata specialmente d'estate. Le fonti sono a 2 km. dal paese nella selvaggia Valle del Diavolo erosa nei fianchi del M. Tesobbo, e di lì l'acqua è condotta allo stabilimento annesso a uno dei grandi alberghi del centro, ricostruito nel dopoguerra. Il comune, dell'area di 38,05 kmq., è formato di 4 frazioni e conta 3022 ab., dei quali 1168 nel capoluogo. Sulla ferrovia della Valsugana, la stazione di Roncegno, a circa 2 km. dal paese, dista 39 km. da Trento.
Le acque minerali di Roncegno sono arsenicali-ferruginose fredde, e le più ricche d'arsenico fra le conosciute. Esse s'impiegano, per bevanda e bagni, nell'anemia e nella clorosi, nell'esaurimento nervoso, nella scrofolosi, nel linfatismo, in alcune dermatosi, nei postumi di malaria, nel morbo di Basedow. La stagione dura dal 20 maggio al 30 settembre.