ROMULA
Piccolo centro dacico in Romania, oggi Resca, presso Caracăl; più tardi importante città romana di circa 64 ettari. Nel 1691 il Marsigli ha potuto identificare, tra la massa di rovine dell'antica città, i resti di tre castra romani.
La città romana s'è sviluppata da una colonia di veterani proprietarî di beni stabili sul territorio della città stessa. Sotto Antonino Pio essa appare quale municipium e all'inizio del III sec. d. C. colonia. Filippo l'Arabo la riconferma nel rango di colonia e nel 248, dopo l'assalto dei Carpi, la circonda di mura e di valli difensivi. Le vestigia di queste fortificazioni sono ancor oggi visibili. Le poche ricerche archeologiche intraprese sul posto, hanno messo in luce le rovine di terme monumentali, decorate con rivestimenti marmorei e pitture, nonché i resti di un edificio pubblico proprio al centro della città (numerose colonne, capitelli e un blocco d'architrave). La città aveva l'acqua potabile, grazie a una conduttura sotterranea che la portava da una distanza di 5 km.
R. sorgeva su un importante nodo stradale, all'incrocio delle vie che venivano dal Danubio, dalla Transilvania e da Drobeta. È probabile che sia stata la capitale della provincia Dacia Inferior. Una ricca messe d'iscrizioni su pietra e su mattoni ci indica l'attività e la presenza di molte truppe, quali le legioni V Macedonica, VII Claudia, XI Claudia, XXII Primigenia e di alcuni corpi ausiliari come la cohors I Flavia Commagenensium e i numeri Surorum sagittariorum.
Il pantheon della città di R. è molto ricco di divinità orientali e derivate dal tardo sincretismo.
È archeologicamente dimostrata l'esistenza di fabbriche di vasi e di mattoni: la pietra invece mancava ed era importata dall'altra riva del Danubio, dalla Mesia. Fiorente era la glittica, attestata dalle numerosissime gemme venute in luce.
È degno di nota il fatto che esistevano a R. anche certe preoccupazioni letterarie: un verso greco conservato su un mattone raccomanda di studiare l'ordine degli avvenimenti della guerra troiana, secondo l'epopea omerica.
Sul sarcofago del decurione Aelius Iulius Iulianus, recentemente scoperto, è inciso un lungo epitaffio in esametri.
All'epoca delle reannessioni di Costantino il Grande nella Dacia meridionale, la città viene ricostruita per breve tempo.
Bibl.: D. Tudor, Cetatea Romula, Craiova 1932; L. F. Marsigli, Description du Danube, L'Aia 1944, II, p. 69; D. Tudor, Oltenia romană2, Bucarest 1958, pp. 156-169.